Acque inquinate: quanto è pericoloso l’arsenico?

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26/03/2023

L’arsenico è un componente naturale presente in rocce, suolo, aria ed acqua superficiale e sotterranea. In natura esistono due tipi di arsenico: organico (che contamina pesci e crostacei che bevono acqua contaminata) ed inorganico (la forma che contamina le acque). Andiamo a scoprire quanto è pericoloso l’arsenico nell’acqua.

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L’arsenico rappresenta un problema da non sottovalutare se ingerito con l’assunzione di acqua.

Arsenico: cosa è

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Le forme inorganiche, una volta ingerite o inalate, sono ben assorbite dall’organismo che riesce a trasformarle in composti organici che vengono eliminati facilmente con l’urina. Ricordiamo che lo spreco d’acqua è una delle tante problematiche ambientali che stiamo vivendo, e che il riciclo dell’acqua procedendo all’installazione di un serbatoio magari per le acque piovane da utilizzare per l’irrigazione è una scelta consapevole verso l’ambiente.

Il problema dell’arsenico sono le forme organiche. Infatti l’esposizione nel tempo all’arsenico, può provocare danni alla salute anche se c’è da dire che gli effetti sono variabili da persona a persona. L’assunzione di una dose elevata di arsenico (circa 10-50 milligrammi) provoca avvelenamento acuto.

Arsenico: quali sono i sintomi di avvelenamento?

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I sintomi derivati da un avvelenamento di arsenico sono: vomito, dolori addominali, diarrea, instabilità agli arti, crampi e contrazioni muscolari.
Se invece ci si espone ripetutamente nel tempo a basse dosi di arsenico, possono manifestarsi, anche dopo anni, vari sintomi, oltre che tumori della pelle.

In particolare si potrebbe assistere a: cambi di colore della pelle, ispessimenti della pelle del palmo della mano e della pianta del piede (per eccessiva presenza di una proteina della pelle chiamata cheratina), lesioni cutanee.

Ancora, l’esposizione prolungata e indiretta all’arsenico, può portare a: comparsa di diabete e di malattie cardiovascolari (incluso l’infarto del miocardio), alterazioni nello sviluppo del feto in gravidanza (l’arsenico inorganico può attraversare la placenta), un maggiore rischio di comparsa di patologie quali tumore al polmone e tumore alla vescica.

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato l’arsenico nel gruppo 1 (cancerogeni umani), cioè tra quelle sostanze con un alto grado di probabilità di portare a tumori nell’uomo.

Per questa ragione l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha stabilito un limite massimo di tolleranza a 10 μg/L e si cercano sempre nuovi modi per depurare le acque dall’arsenico sia in casa/condominio che su scala più grande.