Agrivoltaico: REGACE e le “iniezioni” di Co2
Il progetto internazionale, guidato dalla società israeliana Al-Zahrawi, realizzerà nuove soluzioni fotovoltaiche bifacciali per serre, dotate di tracciamento reattivo in grado di rispondere alle esigenze delle colture. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Agrivoltaico innovativo: il progetto israeliano

I lavori sono partiti il 1° febbraio 2023 ma in questi giorni il consorzio si è riunito nella città di Kafr Qara per visitare le serre della startup Trisolar. L’agrivoltaico reattivo REGACE, si baserà, infatti, su un prototipo iniziale sviluppato proprio dalla giovane azienda, con l’obiettivo di metterlo alla prova inizialmente su piccole serre in Germania, Austria, Grecia e Israele.
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Quali sono i vantaggi di questa nuova tecnologia?

Sul sito di CORDIS, si legge:
“Il sistema di tracciamento viene appeso con poche viti ai supporti della serra, eliminando la necessità di sostegni antivento e riducendo il prezzo per kilowatt installato”.
Gli impianti prototipali monteranno nuovi moduli bifacciali semi trasparenti per sfruttare al massimo l’illuminazione senza bloccare la crescita delle colture. In più i ricercatori testeranno un sistema di arricchimento della CO2 come mezzo per incrementare la resa colturale ed estendere di conseguenza l’uso dell’agrivoltaico anche ad aree con condizioni di scarsa illuminazione.
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