Allarme meteo: alla Cop27 nuovo progetto da 3,1 miliardi di dollari
Oggi ha inizio la terza giornata di discussioni a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 (COP27); finora sono stati trattati diversi punti, tra i quali gli eventi meteorologici estremi e come limitarne i danni.
La “Conferenza delle parti” (COP) di quest’anno sta assumendo particolare importanza perché la crisi climatica attuale è senza precedenti. I Paesi che ne fanno parte sono gli stessi che firmarono l’accordo originale delle Nazioni Unite sul clima, nel 1992. La conferenza che si sta tenendo in Egitto è la 27esima ed ha avuto inizio questa domenica per poi concludersi il 18 novembre 2022.
Durante l’attuale incontro delle Nazioni Unite sul clima è stato ribadito ciò che studi e la realtà dei fatti avevano già messo in chiaro: il pianeta rischia di arrivare a un punto di non ritorno e se le temperature già anomale dovessero continuare a salire, circa metà della popolazione mondiale sarà a rischio.
Tra le conseguenze dell’inquinamento, dei gas serra, del riscaldamento globale e di tutto ciò che modifica sensibilmente l’ambiente, ci sono anche gli eventi meteorologici estremi. E proprio ieri a Sharm el-Sheikh è stato presentato il piano ideato dall’ Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) che si pone l’obiettivo di limitare quanto possibile le conseguenze dei futuri eventi climatici estremi che oltre ad avere gravi effetti negativi sul territorio, compromettono la salute della popolazione, le attività economiche e intere società.
Il piano della OMM contro gli eventi climatici estremi
Ieri durante la seconda giornata della Cop27, il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres ha presentato il piano messo a punto dalla OMM in collaborazione con partner del settore che intende prevenire le ripercussioni dei futuri eventi metereologici estremi.
Con il riscaldamento causato dalle emissioni specialmente dovute alla combustione di combustibili fossili come petrolio, gas e carbone, le conseguenze ambientali e climatiche si acuiscono e vedendo l’attuale assetto del mondo, il futuro prossimo non potrà essere roseo.
Motivo per cui se necessario è cambiare immediatamente direzione e mettere in atto una reale transizione ecologica, importante è anche pensare a come limare i danni fatti finora. Le ripercussioni già in atto e che avverranno a livello di eventi meteorologici estremi ha portato la OMM al progetto Primo allarme per tutti, che richiede un investimento di 3,1 miliardi di dollari fra il 2023 e il 2027, che equivale a una media di 50 centesimi all’anno per persona per i prossimi 5 anni.
L’obiettivo è raggiungere tutti gli abitanti della Terra con allarmi tempestivi; in questo modo verranno ridotti i danni di circa il 30%. Per ora a sostenere il progetto sono 50 Stati.