Approccio nature positive: cosa significa?
Essere nature positive significa agire per fermare la progressiva scomparsa di biodiversità. Se ne è parlato anche durante la Cop15, la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, ma non si tratta solo di ambiente. I benefici potrebbero riguardare anche l’aspetto economico. Andiamo a scoprire cosa significa vivere in maniera nature positive.

Nature positive: di cosa si tratta?

Il modello nature positive punta al recupero completo di tutti gli ecosistemi entro il 2050. L’espressione è entrata ufficialmente a far parte del linguaggio comune nel 2020, quando in occasione del Summit delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (settembre 2020, New York), un gruppo formato da Ong attive nella difesa della natura e organizzazioni imprenditoriali ha chiesto che venisse adottato un Global Goal per la Natura. L’obbiettivo è quello di creare un mondo equo, rispettoso della natura e carbon-neutrale.
Gli obbiettivi per raggiungere il nature positive mondiale

Tra gli obiettivi raggiunti dai 193 Paesi partecipanti alla Cop15 di Montreal quello più atteso riguardava proprio l’adozione di misure in grado di intervenire concretamente a difesa del Pianeta e delle sue specie. È stato rinominato obiettivo “30 by 30” e consiste nell’impegno a proteggere il 30% del Pianeta, a ripristinare il 30% delle aree marine e terrestri degradate e a riconoscere i diritti delle popolazioni indigene, custodi dell’80% della biodiversità ancora esistente.
Non si tratta solo di sensibilità ambientale, diventare nature positive potrebbe implicare benefici anche sul profilo sociale ed economico. Nel 2020 il Future of Nature and Business Report del World Economic Forum ha previsto che grazie a questo nuovo approccio si potrebbero creare 395 milioni di posti di lavoro entro il 2030 e si potrebbe produrre un profitto di 10,1 mila miliardi all’anno in nuove opportunità di business.