Aumento produzione tessile in Europa: la soluzione alternativa di Slow Fiber

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09/05/2023

La produzione e il consumo di prodotti tessili in Europa sono in continuo aumento, generando un impatto crescente sull’ambiente. Slow Fiber si propone come un’alternativa sostenibile al fast fashion, promuovendo la creazione di prodotti belli, sani, etici e duraturi. 

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Un rapporto della Commissione Europea intitolato “Textiles and the environment in a circular economy: the role of design in Europe’s circular economy” ha evidenziato un allarmante aumento nella produzione e nel consumo di prodotti tessili in Europa, con conseguenti effetti negativi sull’ambiente. Questo fenomeno ha portato a un aumento significativo delle emissioni di gas serra, del consumo di acqua ed energia. È inoltre preoccupante la quantità di rifiuti tessili generati ogni anno nell’Unione Europea.

La crescente produzione tessile e il suo impatto ambientale

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Secondo il rapporto, la produzione globale di prodotti tessili è quasi raddoppiata nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015. Questo trend preoccupante continua a persistere, con previsioni che indicano un aumento del 63% nel consumo di capi di abbigliamento entro il 2030. Attualmente, si stima che ogni anno nell’Unione Europea vengano gettate circa 5,8 milioni di tonnellate di prodotti tessili. Questa crescente produzione ha un impatto significativo sul clima, l’uso delle risorse idriche e l’energia impiegata nel processo di fabbricazione.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti tessili

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Un altro aspetto preoccupante è il modo in cui i consumatori trattano i loro indumenti. Ogni europeo acquista in media 26 chili di vestiti all’anno e ne scarta undici dopo averli indossati solo 7-8 volte. Questo modello di consumo impulsivo contribuisce notevolmente al problema dei rifiuti tessili. Solo il 13% dei capi di abbigliamento viene riutilizzato o riciclato, mentre la maggior parte finisce in discarica o viene incenerita, generando ulteriori impatti negativi sull’ambiente.

Slow Fiber: La moda sostenibile come alternativa al fast fashion

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Nel tentativo di affrontare questa problematica, Slow Fiber è emersa come una rete promettente nel settore tessile-arredamento. Questa iniziativa è nata dall’unione tra Slow Food Italia e sedici aziende virtuose che si sono impegnate a passare a un processo produttivo sostenibile e responsabile. Oscalito, L’opificio Serico, Quagliotti, Remmert, Pettinatura Di Verrone, Tintoria 2000, Angelo Vasino Spa, Olcese Ferrari, Tintoria Felli, Manifattura Tessile Di Nole, Holding Moda, Lane Cardate, Italfil, Pattern, Maglificio Maggia e Vitale Barberis Canonico sono esempi di imprese che mirano a creare prodotti belli, sani, etici e durevoli.

Slow Fiber si propone l’obiettivo di sensibilizzare sulla produzione dei prodotti tessili e dell’abbigliamento, promuovendo un cambiamento verso la sostenibilità ambientale e sociale. Si pone come alternativa al fast fashion e attraverso i loro processi produttivi mira a rappresentare un cambiamento positivo, offrendo prodotti che sono belli, di alta qualità, salutari, etici, puliti e durevoli.