Auto elettriche: il dietrofront della Svizzera

-
02/12/2022

Lo Stato Elvetico ha studiato una serie di provvedimenti per prepararsi alla paventata crisi energetica. Ne fanno le spese le auto elettriche, ma anche tutti quelli che dovranno utilizzare l’autostrada. E anche il termostato subisce un giro di vite. Andiamo a scoprire le ultime misure adottate dalla Svizzera per far fronte alla crisi energetica.

Auto, Elettrica
La Svizzera è sicuramente uno degli Stati europei che ha più spinto verso l’utilizzo delle auto elettriche, una posizione ben accolta dei clienti, che hanno aderito con percentuali importanti. Ma ora questi stessi cittadini elvetici potrebbero trovarsi in difficoltà, a causa di un divieto studiato per fronteggiare la crisi energetica.

Auto elettriche in Svizzera: cosa succede

Crisi, Energetica
La Svizzera produce molta energia da fonti idroelettriche e da centrali nucleari, ma teme che quest’inverno possano esserci cali nella produzione, così il governo del ticinese Ignazio Cassis ha posto in consultazione ai Cantoni alcuni provvedimenti. Il più importante riguarda appunto le auto elettriche, che subirebbero un vero e proprio divieto di utilizzo. Uniche deroghe: spesa, lavoro e questioni mediche, un po’ come nel lockdown della pandemia.

Questa mossa rischia di essere un poderoso boomerang per l’esecutivo che, dopo aver spinto per l’adozione di questi veicoli, punisce i cittadini che hanno scelto il cambiamento. Ma una ulteriore difficoltà arriverebbe a colpire anche chi ha un’auto a combustibile, con il limite di velocità, che in Svizzera è già di 120 km/h, abbassato ulteriormente a 100 km/h. Questo per risparmiare carburante, ed eventualmente destinare il fossile per la produzione d’emergenza di energia elettrica.

Le conseguenze della crisi energetica

Auto, Elettrica
E nel caso anche questo non bastasse, potrebbe scattare anche la “allerta 3“, in cui ci sarebbe anche un giro di vite per i termostati delle case, da bloccare a 18 gradi, con grande soddisfazione degli sciatori pronti ad invadere il Paese. Persino il lavaggio dei panni è destinato a far discutere: lavatrici con cicli a non più di 40 gradi. La palla ora è passata ai Cantoni, ma l’ultima parola spetta al governo centrale, che deve confermare per l’entrata in vigore del 12 dicembre.