Auto elettriche: la nuova normativa europea sulle colonnine di ricarica
Il mondo delle quattro ruote è sempre più proiettato verso il futuro dell’elettrico, ma c’è bisogno di fare alcuni aggiustamenti. Alcuni di questi riguardano le colonnine di ricarica che dovranno semplificare la vita degli automobilisti. Andiamo a scoprire cosa prevede l’ultima normativa proposta dall’Unione Europea sulla ricarica per le auto elettriche.

Auto elettriche: come migliorare la mobilità sostenibile

Esiste la necessità di semplificare il mondo dell’elettrico pei i vari clienti che decidono di comprare un’auto elettrica. Partire dalle colonnine di ricarica, che dovranno essere di più e soprattutto essere più semplici per il cliente, potrebbe essere una delle soluzioni più adatte.
Uno dei problemi maggiori per chi guida una macchina elettrica è trovare le colonnine di ricarica per, appunto, ricaricare la nostra auto. C’è bisogno, però, di semplificare il loto utilizzo per incentivare le persone ad acquistare sempre più macchine a basso consumo e a bassa emissione di CO2 nell’aria.
Auto elettriche: la nuova normativa UE

In questa normativa si trovano esplicitate le nuove regole sulla diffusione di queste colonnine di ricarica. Inoltre, entro il 2026, queste ultime dovranno essere aumentate per le strade. Si dovranno trovare, infatti, una ogni 60 kilometri. Inoltre dovranno essere molto più semplici da utilizzare, ovvero dovranno consentire il pagamento con le carte (ormai diffuso ovunque) sia di credito che di debito.
L’utilizzo delle carte di debito o credito dovrà, però, essere esteso anche alle vecchie colonnine di carica. Su questo punto della normativa, però, sono emersi molti dubbi in particolare all’interno del Consiglio Europeo da parte di molti Governi che non si sono trovati d’accordo con questa regola. Questo perché riguarderebbe una questione di costi.
Molti paesi, per ovviare al problema, sarebbero consensienti ai pagamenti con il codice QR. Il Parlamento, però, su questo punto fa un passo indietro, poiché non tutti potrebbero essere familiari con il cellullare e con le varie app di Google. Di fronte a tutte queste incertezze dovrà essere trovato inevitabilmente un compromesso.