Bambù: cos’è. come usarlo e come mangiarlo
Il bambù è una pianta molto utilizzata in vari settori, dall’edilizia all’alimentazione. Può essere utilizzato come si trova in natura o essere sottoposto a processi di lavorazione manuale o industriale per ottenere il prodotto desiderato. Scopriamo insieme le caratteristiche di questa pianta e i vari modi in cui poterla impiegare.
Il bambù è una pianta appartenente alla famiglia delle Poaceae, originaria delle regioni tropicali e sub tropicali dell’Estremo Oriente, ma anche di Africa, Oceania e America. Esistono tantissime specie appartenenti al genere botanico del bambù, e in base a queste possono variare molto anche le dimensioni. Infatti la sua altezza può andare dai pochi cm fino a oltre i 40m. In Italia il genere più presente è il Phyllostachys, di cui esistono 45 specie.
Cosa fare con il Bambù: costruzioni e alimentazione
Il legno di bambù è caratterizzato dalla sua leggerezza ed elasticità, che conferiscono eccellenti proprietà meccaniche. Le sue fibre possono resistere a tensioni doppie rispetto all’acciaio, fino a 12000kg/cm2. Per questo sta diventando sempre più competitivo nell’ambito dell’edilizia green. Del bambù vengono sfruttate tutte le parti della pianta: dal culmo, ai rami, al fogliame.
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Il culmo (che sarebbe comunemente la “canna”) è la parte più impiegata del bambù. Oltre ad essere un ottimo combustibile per forni e stufe, viene impiegato per costruire strutture di vario genere, parquet, mobili, strumenti musicali, tapparelle etc. Ridotto in polpa il culmo può essere utilizzato per la fabbricazione di carta e tessuti.
La base del culmo, più pesante rispetto al resto, trova impiego soprattutto come combustibile, i germogli nel settore alimentare.
Anche gli impieghi dei rami del bambù sono molteplici: si possono utilizzare come tutori in agricoltura, come manici per scope, stuzzicadenti e fibre tessili dalle caratteristiche antibatteriche, traspiranti, morbide e resistenti.
Le foglie, grazie all’alto valore proteico, sono un ottimo foraggio per gli animali. Dalle foglie si possono anche estrarre pigmenti per cosmetici e medicinali, o possono essere utilizzate per tè e infusi.