Bando auto diesel e benzina nel 2035: la situazione dei paesi Ue

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20/03/2023

Pochi giorni fa a Strasburgo si è tenuta la prima riunione della pattuglia di paesi Ue contrari all’addio alle auto endotermiche tra 12 anni, nonostante l’accordo è già stato siglato da Europarlamento e Consiglio. Più tempo prima che le regole entrino in vigore e nessuno stop a motori diesel e benzina se alimentati da e-fuel sono le due richieste principali. Andiamo a scoprire le ultime novità.

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Sono ben 8 i paesi contrari alla misura contro le auto a diesel e benzina.

Auto a diesel o benzina 2035: le richieste dei paesi contrari

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Otto paesi europei sono contro le nuove regole Euro 7, quasi un terzo del totale, tra cui Germania e Italia. Dopo le raffiche di dichiarazioni in ordine sparso delle scorse settimane, esce finalmente allo scoperto il fronte che si oppone a mandare in pensione i motori a combustione interna tra 12 anni.

A Strasburgo la Repubblica Ceca, presidente di turno Ue, ha riunito gli altri 7 ‘congiurati’ per cambiare le carte in tavole sul bando delle auto diesel e benzina, anche se già approvato da Europarlamento e Consiglio.

Martin Kupka, ministro ceco dei Trasporti, riguardo i nuovi limiti emissivi, ha spiegato:

“Li riteniamo irrealistici e vorremmo poterli modificare nei prossimi mesi. Inoltre, siamo preoccupati del potenziale effetto negativo anche sull’ambiente perché con l’aumento dei costi delle auto non favoriranno l’aggiornamento delle flotte. Meno persone potranno permettersi di cambiare auto. La proposta è controproducente, è necessario modificarla nei prossimi mesi dal momento che richiede azioni non realistiche”.

L’obiettivo comune è far saltare la misura. Le richieste dei paesi a volte sono dissonanti. Il primo punto critico è la data dell’entrata in vigore dei nuovi limiti sulle emissioni auto. L’accordo tra i due co-legislatori Ue dice metà 2025. Troppo presto per la pattuglia di dissidenti. Servono almeno 4 anni per dare tempo all’industria di adeguarsi.

Poi c’è la data del bando delle auto diesel e benzina. L’opinione maggioritaria è che non ci debba essere nessun divieto di vendita di nuovi veicoli endotermici. Praga, Berlino e Roma portano avanti questa linea: cancelliamo la data del phase out e introduciamo il vincolo, a partire dal 2035, di usare solo e-fuels e non derivati del petrolio.

Il futuro della mobilità: i carburanti elettrici

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Gli e-fuels o combustibili elettrici sono carburanti sintetici ricavati dall’elettrolisi dell’acqua, per ottenere idrogeno, alimentata da energie rinnovabili. L’H2 viene poi combinato con CO2 o N2 per la produzione di altri tipi di e-fuel. Rispetto ai combustibili fossili tradizionali il risparmio di CO2 batte intorno al 70% sull’intero ciclo di vita.

Ma soprattutto, i carburanti elettrici hanno altri due grandi vantaggi che fanno gola all’industria dell’auto.Primo, sono pienamente compatibili con l’infrastruttura di distribuzione esistente e con i motori endotermici. Secondo, hanno un’alta densità energetica e sono quindi un’alternativa plausibile a diesel e benzina. Il problema principale è che per produrli in volumi accettabili servirebbe un’infrastruttura di elettrolisi che l’Ue ancora non ha e, secondo le proiezioni, non avrà entro il 2035. Per quella data tutta la capacità Ue basterebbe per alimentare appena il 2% del parco auto.

Tutte queste considerazioni non smuovono invece la Polonia. Varsavia non ne vuole sapere né di bando delle auto diesel e benzina al 2035 né di e-fuel né di penetrazione massiccia di auto elettriche. Tutti cambiamenti che, in un modo o nell’altro, ragiona il governo polacco, comporterebbero costi maggiori per i consumatori.