Biomateriali e rifiuti organici: la svolta grazie alla stampa 3D

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19/05/2023

Vi siete mai chiesti se fosse possibile sviluppare dei sistemi utili per la produzione di biomateriali direttamente dai rifiuti organici? Ebbene sì, è possibile ottenere biomateriali totalmente compostabili utilizzando la stampa 3D e grazie alla coltivazione di funghi sui composti organici. La risposta arriva dall’Università di Sydney. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Rifiuti, Organici
L’Univeristà di Sydney ha sviluppato un sistema basato sui fondi di caffè e dei frammenti di cartone su cui far crescere i miceli dei funghi per la produzione di biomateriali.

Biomateriali: la nuova ricerca sui rifiuti organici

Dalla coltivazione dei funghi possono nascere nuovi biomateriali compostabili, da utilizzare in diversi prodotti. Lo ha dimostrato una nuova ricerca dell’Università di Sydney, dove un team di scienziati ha prodotto alcuni prototipi basati sui cosiddetti mico-materiali.Funghi-porcini


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I funghi dispongono della capacità di legarsi alla materia organica grezza tramite il reticolato che formano durante la crescita. Stiamo parlando di una struttura nota come rete micorrizica, che è formata dal micelio, l’apparato vegetativo dei funghi. Le reti dei funghi vengono chiamate ife, che funzionano come legante e come copertura del materiale organico di scarto utilizzato dai ricercatori australiani.

Se la materia viene essiccata prima di farci crescere sopra il fungo, il micelio forma infatti un tessuto simile alla pelle, che tiene insieme il materiale organico in una forma data da un calco ottenuto con la stampa 3D.

I test sulla nuova tecnologia 3D

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I ricercatori  dell’Università di Sydney hanno fuso stampi di forme semplici come sfere, una teiera e un coniglio, utilizzando la stampante 3D. Poi hanno sviluppato ulteriormente il processo in progetti più complessi e pratici che sfruttano le capacità naturali del fungo. Il micelio può anche essere coltivato attorno a strutture che integrano componenti elettroniche.

Questi mico-materiali sono efficienti dal punto di vista energetico e traggono la loro energia dal materiale di scarto come cartone o fondi di caffè. Possono essere utilizzati in diverse applicazioni, e potrebbero rappresentare una risorsa per i paesi a basso reddito, dove persistono problemi di costi e di accesso ai materiali.