Bonus acqua potabile bloccato? Le richieste superano i fondi a disposizione
Novità in arrivo per chi ha fatto domanda del bonus acqua potabile a febbraio 2023. Le richiesta hanno infatti superato i fondi disponibili, per cui ci sarà una variazione al credito di imposta, ridotto dal 50 al 9%. Ecco che cosa cambierà nel modello 730.
In arrivo importanti cambiamenti per chi ha fatto domanda a febbraio 2023 per ottenere il bonus acqua potabile. Per chi gode del sussidio arriverà un credito d’imposta molto inferiore a quanto sperato, destinato alle spese di acquisto e installazione dei sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e o addizione di anidride carbonica.
Il 3 aprile 2023 l‘Agenzia delle Entrate ha stabilito che, a fronte del numero di richieste molto più elevato del previsto e decisamente superiore ai fondi disponibili, spetterà agli utenti solo il 17,9 per cento della cifra indicata nell’istanza, che potrà essere quindi inserita nel modello 730/2023. L’Agenzia delle Entrate spiega:
L’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti in base alle comunicazioni validamente presentate dal 1° febbraio 2023 al 28 febbraio 2023, con riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, è risultato pari a 27.932.195 euro, a fronte di 5 milioni di euro di risorse disponibili, che costituiscono il limite di spesa.
Bonus acqua potabile: credito d’imposta ridotto al 9 per cento
Una brutta sorpresa quella in arrivo per chi aveva fatto domanda del bonus per l’acqua potabile. Per chi ha fatto richiesta del bonus acqua potabile entro la scadenza del 28 febbraio 2023, relativamente agli acquisti effettuati nell’anno precedente, il credito d’imposta che doveva essere pari al 50 per cento è sceso fino a un importo che coprirà solo l’8,95 per cento delle spese sostenute.
La percentuale si riferisce all’importo del credito richiesto e non alla spesa effettiva. Ma quali sono i motivi dietro a questo cambio di decisione? Del resto, l’Agenzia delle Entrate aveva già annunciato che l’importo definitivo sarebbe stato reso noto solo una volta che le domande fossero state completate.
Quest’anno le domande hanno superato i fondi messi a disposizione dallo stato per il bonus acqua potabile, motivo per cui è stato necessario suddividere così tanto il totale del credito di imposta, in modo da poter dare almeno una piccola quota a tutti coloro che ne avevano fatto domanda.