Bonus barriere architettoniche per ristrutturare casa: chi può richiederlo
Anche per il 2023 i contribuenti italiani possono richiedere il bonus barriere architettoniche. Si tratta di un prezioso bonus che consiste in una detrazione fiscale al 75% per le spese sostenute per eliminare le barriere elettroniche da casa propria per lavori svolti dal 2022 al 2025. Ma chi lo può ottenere? Vediamolo insieme.
Il bonus barriere architettoniche è un bonus davvero prezioso con il quale lo stato concede una detrazione fiscale che può arrivare persino fino al 75% per chi svolge lavori per eliminare le barriere architettoniche. Questa preziosa misura è stata introdotta con la legge di bilancio del 2022 ed è valida per lavori fino al 2025.
Il bonus barriere architettoniche non è cumulabile con gli altri bonus edilizi validi per queste spese ossia il bonus ristrutturazione del 50% e il Superbonus. La detrazione arriva in 5 quote annuali di uguale importo, e può essere richiesto o lo sconto in fattura o cessione del credito.
Le agevolazioni per chi sostiene spese di rimozione di barriere architettoniche sono:
-la detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024
-la detrazione del 75% introdotta dalla legge di bilancio del 2022
-la detrazione del Superbonus per gli interventi trainati se eseguiti insieme a interventi trainanti.
Inoltre va anche ricordato che il bonus non è soggetto alle restrizioni del decreto legge n.61 del 2023. Il bonus vale su spese svolte tra il 2022 e il 2025 e che devono anche rientrare in dei criteri precisi: ecco quali sono.
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Bonus barriere architettoniche: ecco le spese che sono incluse nel bonus
Nel bonus rientrano le spese relative a lavori come la sostituzione di finiture (quindi pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti), ma anche il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici come servizi igienici, impianti elettrici, citofoni, ascensori ecc.
Possono ottenere il bonus persone fisiche, ma anche esercenti arti e professioni, enti pubblici e privati purchè non a scopo di lucro, società, associazioni di professionisti e soggetti che generano reddito d’impresa.
La spesa per la quale si fa richiesta del bonus deve essere realmente sostenuta da chi ne fa richiesta e l’immobile oggetto dei lavori deve essere di proprietà del richiedente oppure in usufrutto, locazione, o comunque goduto con un altro titolo idoneo al momento dell’avvio dei lavori o del pagamento delle spese.