Bonus spesa 2023: come funziona e chi può fare richiesta
Con il rincaro delle bollette e l’aumento dei prezzi per le materie prime, molti cittadini e famiglie italiane stanno trovando difficoltà ad arrivare a fine mese. In loro aiuto viene il Bonus spesa 2023. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Bonus spesa 2023: come funziona

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha sottoscritto il decreto attuativo che consentirà ai cittadini aventi diritto di beneficiare della “carta acquisti spesa”.
Nel documento si legge che l’importo complessivo di 382,5 euro è da considerare per nucleo familiare. La carta acquisti è una sorta di nuova versione della social card, introdotta nel 2008 per offrire un sostegno alle persone meno abbienti che, a seguito dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari e delle bollette energetiche provocato dalla crisi economica, si erano venute a trovare in uno stato di particolare bisogno.
Con la carta acquisti si possono effettuare acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati al circuito Mastercard. Questa può anche essere utilizzata presso gli uffici postali per pagare le bollette elettriche e del gas, e dà diritto a sconti nei negozi convenzionati.
La carta acquisti è gratuita e funziona come una normale carta di pagamento elettronica. La differenza è che le spese, anziché essere addebitate al titolare della carta, sono saldate direttamente dallo Stato. La carta acquisti può essere richiesta negli uffici postali abilitati al servizio, presentando l’apposito modulo corredato dalla relativa documentazione.
Chi può beneficiare del bonus spesa 2023?
Per l’anno in corso sono stati stanziati 500 milioni di euro. I beneficiari della carta acquisti spesa, operativa dal 1° luglio 2023, sono i nuclei familiari con i seguenti requisiti:
titolarità di una certificazione Isee (indicatore della situazione economica equivalente) ordinario con indicatore non superiore ai 15mila euro annui.
iscrizione di tutti i componenti all’anagrafe della popolazione residente;
Dalla misura vengono escluse le famiglie che alla data di entrata in vigore del decreto in questione includano titolari di reddito di cittadinanza, reddito di inclusione, o qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà. La misura esclude anche i nuclei familiari nei quali almeno un componente sia percettore di: nuova assicurazione sociale per l’impiego, Naspi e indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori, Dis-coll; indennità di mobilità; fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito; cassa integrazione guadagni-cig; qualsivoglia differente forma di integrazione salariale, o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.