Cambiamenti climatici: allarme per i ghiacciai dell’Everest e del K2

-
25/06/2023

Un nuovo rapporto del Centro Internazionale per lo Sviluppo Integrato della Montagna (ICIMOD) ha rivelato dati scioccanti riguardo alla perdita prevista del volume dei ghiacciai nella regione dell’Hindu Kush Himalaya (HKH), che comprende le catene montuose di Everest e K2. Andiamo a scoprire quali sono i rischi.

himalayas-2301040_1920

Secondo gli esperti provenienti da otto nazioni, entro la fine del secolo potrebbe verificarsi una riduzione dell’80% del volume dei ghiacciai, con conseguenze devastanti.

Allarme scioglimento ghiacciai: cosa succederà?

Everest
Le trasformazioni in corso, che coinvolgono ghiacciai, neve e permafrost, sono considerate senza precedenti e in gran parte irreversibili. Le attuali traiettorie di emissioni indicano che il riscaldamento globale avrà un impatto catastrofico in questa area, la quale dipende fortemente dall’acqua proveniente dalle montagne.

Secondo le proiezioni, la copertura nevosa diminuirà del 25% in scenari di emissioni elevate, compromettendo il flusso dei fiumi più importanti come l’Amu Darya, l’Indo e l’Helmand. Questi fiumi dipendono rispettivamente per il 75%, il 40% e il 77% dalla neve per il loro flusso idrico. Inoltre, il ritiro del permafrost avrà un impatto negativo sulle frane e sulle infrastrutture ad alta quota.

Le conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai

Ghiacciai
La portata del problema è enorme. L’Hindu Kush Himalaya si estende per 3.500 km attraverso otto paesi, inclusi Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Cina, India, Myanmar, Nepal e Pakistan. Circa 240 milioni di persone vivono in quest’area e dovranno affrontare questo cambiamento epocale. Nei 12 bacini fluviali dell’Hindu Kush Himalaya, la popolazione dipendente da queste risorse idriche raggiunge la cifra di oltre 1,6 miliardi di persone. Numerose comunità montane utilizzano l’acqua dei ghiacciai e della neve per l’irrigazione dei raccolti.

Nell’arco degli ultimi vent’anni, i ghiacciai hanno perso acqua a un ritmo fino al 65% più elevato rispetto al decennio precedente, come confermato dall’ICIMOD. Anche nel caso in cui i governi riescano a rispettare l’Accordo di Parigi, evitando un riscaldamento globale superiore a 1,5°C o 2°C rispetto all’era preindustriale, i ghiacciai nella regione perderanno comunque dal 30% al 50% del loro volume entro il 2100, con conseguenze significative per l’intera area.