Cambiamenti climatici: il record negativo di CO2 in atmosfera

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07/06/2023

La concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera ha raggiunto un nuovo record nel 2023, con una misura di 424 parti per milione (ppm). Andiamo a scoprire come si evolverà la situazione.

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Il nuovo record di 424 ppm rappresenta un aumento di quasi 3 ppm in soli 1 anno, il quarto incremento più significativo dal 1960 ad oggi.

Concentrazione CO2 in atmosfera: il nuovo record negativo

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Prima dell’era industriale, i livelli di CO2 si mantenevano stabili intorno a 280 ppm per circa 6000 anni. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, i livelli erano saliti a 310 ppm, mentre durante la crisi petrolifera degli anni ’70 avevano raggiunto i 335 ppm. A partire dagli anni ’90, si è verificata un’accelerazione dell’aumento dei livelli di CO2, con 353 ppm nel 1990, 368 ppm nel 2000 (+15), 388 ppm nel 2010 (+20), e infine 412 ppm nel 2020 (+24).

Il nuovo record di 424 ppm rappresenta un aumento di quasi 3 ppm in un anno solo, il quarto incremento più significativo dal 1960 ad oggi. Questi dati sono stati registrati dalla National Ocean and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, che monitora la concentrazione di CO2 nell’atmosfera da oltre 6 decenni utilizzando l’osservatorio di Mauna Loa alle Hawaii.

Anche lo Scripps Institute of Oceanography dell’Università di San Diego in California ha confermato questi dati attraverso un monitoraggio indipendente, stabilendo una media di 423,78 ppm per il mese di maggio.

La concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha superato stabilmente il 50% rispetto ai valori preindustriali. Secondo la NOAA, i livelli di anidride carbonica sono oggi più alti del 50% rispetto a prima dell’inizio dell’era industriale, che viene solitamente considerato come il periodo di riferimento per la concentrazione di CO2 nell’atmosfera, ovvero gli ultimi decenni del XVIII secolo.

Quali sono le cause dell’aumento?

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L’aumento di CO2 è direttamente correlato alle emissioni di gas serra causate dall’attività umana, principalmente legate alla combustione di fonti fossili. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), le emissioni globali legate all’energia sono aumentate dello 0,9% nel 2022 rispetto al 2021, raggiungendo livelli mai registrati prima, pari a 36,8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica equivalente (Gt CO2e). Di queste, 15,5 Gt sono dovute al carbone e 11,2 Gt al petrolio.

Rick Spinrad, amministratore della NOAA, ha dichiarato:

“Ogni anno assistiamo all’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera come risultato diretto dell’attività umana. Ogni anno vediamo gli impatti del cambiamento climatico attraverso ondate di calore, siccità, inondazioni, incendi e tempeste che si verificano intorno a noi. Anche se dobbiamo adattarci agli impatti climatici inevitabili, dobbiamo fare ogni sforzo per ridurre l’inquinamento da carbonio e proteggere questo pianeta e la vita che lo abita”