Cambiamenti climatici: quali sono le minacce per la vita marina

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28/06/2023

Uno studio pubblicato su Nature Sustainability rivela che il 90% del cibo proveniente dal mare è a rischio a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, mettendo a rischio la dieta di 3,2 miliardi di persone. Andiamo a scoprire tutte le previsioni e i risultati dello studio.

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Le risorse alimentari marine, che comprendono pesci, molluschi, crostacei e alghe derivanti dal mare, è minacciato dal cambiamento climatico e dall’ambiente alterato dall’attività umana.

Cambiamenti climatici: la minaccia per i mari

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Questa minaccia riguarda direttamente quasi metà della popolazione mondiale, i 3,2 miliardi di persone che dipendono dal “cibo blu” come base della loro dieta quotidiana.

Lo studio analizza una ventina di fattori di stress antropogenici e ne valuta l’impatto sulle diverse specie ittiche e vegetali marine, nonché sulle diverse regioni geografiche, sia in termini di quantità che di qualità delle risorse alimentari marine.

A livello globale, la pesca di cattura risulta essere più vulnerabile rispetto all’acquacoltura. La pesca marina, in particolare la pesca artigianale e quella commerciale a strascico, è particolarmente colpita da fattori come il mercurio, l’acidificazione degli oceani e il riscaldamento globale. Al contrario, la coltivazione delle alghe marine, che rappresenta la maggior parte della produzione globale di alghe, risulta essere la meno vulnerabile, mostrando un notevole potenziale di adattamento e mitigazione delle perturbazioni ambientali.

Quali sono le cause del pericolo?

Cambiamenti, Climatici
Tra i vari fattori di stress, l’ipossia, associata all’aumento della temperatura dell’acqua e all’aumento dell’inquinamento da nutrienti, presenta gli impatti più significativi. Allo stesso tempo, l’inquinamento da mercurio risulta essere il fattore di stress più diffuso, causando maggiori vulnerabilità in tutte le categorie delle risorse alimentari marine considerate nello studio.

Lo studio ha anche analizzato 222 paesi e territori per identificare quelli che saranno più colpiti da un potenziale declino delle risorse alimentari marine. Tra i paesi a rischio elevato si trovano importanti produttori di “cibo blu” come Cina, India, Vietnam, Norvegia e Stati Uniti.

Questi paesi dovrebbero prestare particolare attenzione alle strategie di gestione delle risorse marine al fine di mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e sulla sicurezza alimentare delle loro popolazioni.