Cambiamenti climatici: quali sono le minacce per la vita marina
Uno studio pubblicato su Nature Sustainability rivela che il 90% del cibo proveniente dal mare è a rischio a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, mettendo a rischio la dieta di 3,2 miliardi di persone. Andiamo a scoprire tutte le previsioni e i risultati dello studio.
Le risorse alimentari marine, che comprendono pesci, molluschi, crostacei e alghe derivanti dal mare, è minacciato dal cambiamento climatico e dall’ambiente alterato dall’attività umana.
Cambiamenti climatici: la minaccia per i mari
Questa minaccia riguarda direttamente quasi metà della popolazione mondiale, i 3,2 miliardi di persone che dipendono dal “cibo blu” come base della loro dieta quotidiana.
Lo studio analizza una ventina di fattori di stress antropogenici e ne valuta l’impatto sulle diverse specie ittiche e vegetali marine, nonché sulle diverse regioni geografiche, sia in termini di quantità che di qualità delle risorse alimentari marine.
A livello globale, la pesca di cattura risulta essere più vulnerabile rispetto all’acquacoltura. La pesca marina, in particolare la pesca artigianale e quella commerciale a strascico, è particolarmente colpita da fattori come il mercurio, l’acidificazione degli oceani e il riscaldamento globale. Al contrario, la coltivazione delle alghe marine, che rappresenta la maggior parte della produzione globale di alghe, risulta essere la meno vulnerabile, mostrando un notevole potenziale di adattamento e mitigazione delle perturbazioni ambientali.
Quali sono le cause del pericolo?

Lo studio ha anche analizzato 222 paesi e territori per identificare quelli che saranno più colpiti da un potenziale declino delle risorse alimentari marine. Tra i paesi a rischio elevato si trovano importanti produttori di “cibo blu” come Cina, India, Vietnam, Norvegia e Stati Uniti.
Questi paesi dovrebbero prestare particolare attenzione alle strategie di gestione delle risorse marine al fine di mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e sulla sicurezza alimentare delle loro popolazioni.