Cambiamento climatico: più di 2 milioni di vittime dovuti agli eventi estremi

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30/05/2023

Negli ultimi cinquant’anni, gli eventi meteorologici estremi hanno causato più di 2 milioni di vittime e il loro verificarsi è in costante aumento. L’Italia non è immune da questa tendenza, come dimostrato dalla recente alluvione in Romagna.

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Negli ultimi cinquant’anni, gli eventi meteorologici estremi hanno causato oltre 2 milioni di vittime, e il loro verificarsi continua ad aumentare. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della meteorologia, tra il 1970 e il 2021 sono stati registrati quasi 12.000 disastri naturali, con perdite economiche che superano i 4.300 miliardi di dollari. Anche l’Italia, come dimostra la recente alluvione in Romagna, non è immune da tali fenomeni.

Aumento degli eventi climatici estremi in Italia

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Durante la riunione del Consiglio dei ministri sulla situazione in Emilia-Romagna, l’Osservatorio CittàClima di Legambiente ha aggiornato i dati sugli eventi climatici estremi in Italia. Dal 2010 a oggi, sono stati registrati 1.674 eventi, tra grandinate, gelate anomale, ondate di calore, siccità e inondazioni.

Questo corrisponde a un evento ogni tre giorni, ma negli ultimi 18 mesi si è osservato un aumento significativo. Il 2022 ha registrato il 55% in più di eventi rispetto al 2021, e solo negli ultimi 7 mesi ne sono stati contati 171, rispetto ai 132 nello stesso periodo del 2022. L’aumento della frequenza degli eventi climatici estremi è innegabile.


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Il collegamento con il cambiamento climatico

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Uno studio del Cnr pubblicato su Nature Communication ha evidenziato non solo l’aumento della frequenza, ma anche l’intensità e la violenza degli eventi climatici estremi. È emerso nuovamente il legame tra questi eventi e il riscaldamento globale e la crisi climatica.

Nell’area della Romagna, due eventi estremi si sono verificati a distanza di pochi giorni, con precipitazioni eccezionali che hanno superato i 500 millilitri di pioggia in soli 36 ore. Queste condizioni, unite alla cementificazione e alla mancanza di manutenzione dei fiumi, hanno contribuito al disastro. Il cambiamento climatico ha svolto un ruolo determinante, e si prevede che nel futuro si assisterà sempre più spesso a situazioni di fiumi in secca seguite da case ricoperte di fango.

La preoccupazione di Legambiente

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Legambiente esprime preoccupazione per la situazione, evidenziando che l’Italia continua a essere coinvolta in emergenze climatiche con conseguenze tragiche per le persone. L’obiettivo delle Nazioni Unite di garantire sistemi di allarme precoce entro il 2027 richiede l’adozione di misure urgenti da parte del governo italiano.

Legambiente ha identificato priorità che includono investimenti nella prevenzione, l’adozione di un piano di adattamento al cambiamento climatico, l’allocazione di risorse economiche adeguate e l’approvazione di una legge contro il consumo di suolo. È necessario affrontare la sfida dei cambiamenti climatici in modo tempestivo e con azioni concrete per proteggere la popolazione e l’ambiente.