Il Canale di Suez e la Migrazione Lessepsiana
Il Canale di Suez è un canale navigabile, costruito artificialmente nel 1871 in Egitto, tra Porto Said (sul mar Mediterraneo) e Suez (affacciato invece sul Mar Rosso). Questa importantissima opera ha permesso di facilitare la navigazione ed i trasporti via mare dal Mediterraneo all’Oceano Indiano, visto che prima della sua esistenza era necessario circumnavigare l’Africa. Il Canale di Suez, però, ha dato vita anche ad un fenomeno particolare, chiamato migrazione leppepsiana: si tratta della migrazione e stabilizzazione nel Mediterraneo di specie marine (sia animali che vegetali) che fino a quel tempo vivevano nel Mar Rosso.
La costruzione del Canale di Suez
La costruzione del Canale di Suez fu completata nel 1871 dal francese Ferdinando de Lesseps su un progetto realizzato dall’ingegnere trentino Luigi Negrelli. Al momento della sue inaugurazione ufficiale, il Canale misurava 164 Km di lunghezza e 53 metri di larghezza e permetteva il passaggio di navi con pescaggio massimo pari a 6,7 metri. Nel 2010 furono però iniziati i lavori di ampliamento del Canale di Suez, che permisero di ampliare il traffico marino. Oggi il canale misura poco più di 193 Km di lunghezza e più di 100 metri di larghezza. Se nel momento della sua realizzazione quindi era consentito esclusivamente il passaggio a navi con pescaggio massimo di 6,7 metri, oggi possono attraversare il Canale di Suez molte più imbarcazioni perchè il pescaggio massimo consentito è pari a 20,12 metri. Il Canale è oggi composto da un corpo centrale pari a 162,3 Km, da un accesso a nord di 22 Km e da un accesso a sud di 9 Km.
La migrazione lessepsiana nel Canale di Suez
La migrazione lessepsiana è la stabilizzazione di specie sia animali che vegetali appartenenti al Mar Rosso all’interno del Mar Mediterraneo. Si tratta di un fenomeno dovuto proprio alla realizzazione del Canale di Suez, verificatosi sin dalla primissima apertura del canale nel 1869. Moltissime specie marine appartenenti al Mar Rosso furono trovate nel Mediterraneo e si stabilirono in queste acque trovando di fatto un nuovo habitat favorevole alla loro proliferazione. In realtà, nei primissimi anni di apertura del Canale di Suez la migrazione fu piuttosto ridotta e contenuta: questo è dovuto al fatto che in origine esisteva una grande differenza tra la salinità dei Laghi Amari collocati lungo il canale ed il Mar Mediterraneo. Dopo qualche anno di navigazioni, però, la situazione cambiò in modo piuttosto evidente: il continuo flusso d’acqua dovuto ai traffici marittimi ha fatto sì che le differenze divennero minime e quindi molte più specie trovarono un habitat favorevole anche nel Mediterraneo.
Il fenomeno della migrazione lessepsiana si è sviluppato soprattutto in un senso: dal Mar Rosso al Mediterraneo, mentre sono pochissime le specie che sono migrate e si sono stanziate dal Mediterraneo al Mar Rosso. Questo è dovuto al fatto che il Mediterraneo orientale risulta poco popolato da specie autoctone, per via della crisi di salinità che ha riguardato il Messiniano. Se le specie provenienti quindi dall’Egitto hanno trovato un habitat favorevole, non si può certo dire il contrario. Per questo motivo quando si parla di migrazione lessepsiana si fa riferimento quasi esclusivamente alle specie animali e vegetali che si sono stabilite nel Mediterraneo.