Cappotto termico: come isolare la tua casa

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30/04/2021

L’isolamento a cappotto termico è una tecnica per la cosiddetta coibentazione termica e in certi casi anche acustica delle pareti o della parete di un edificio, mettendo uno strato di materiale isolante sulla superficie della parete. Vediamo insieme come si effettua e a cosa serve il cappotto termico.

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Questi pannelli di materiale isolante vengono applicati con della colla e dei particolari sistemi di fissaggio. Successivamente viene poi ricoperto tutto da una rasatura armata e da una finitura spatolata colorata. Certi pannelli sono anche dotati di una retina che serve per sorreggere l’intonaco per la finitura con malta tradizionale. L’isolamento a cappotto è il modo migliore per ottenere la massima efficienza energetica in un’abitazione. È una misura che non va trascurata perché come ci si prende cura della macchina o della caldaia, è importante non trascurare il proprio immobile. L’involucro di casa va curato e protetto anche con il cappotto termico.

Cappotto termico: componenti e tipologie

Le componenti del cappotto sono:

  • malta adesiva e collanti per fissare i pannelli al supporto
  • tasselli
  • materiali isolanti
  • malte e reti di armatura
  • intonaci di fondo e di rasatura per i cappotti esterni
  • intonaci per le finiture
  • rivestimenti esterni
  • materiali per sigillare le giunzioni tra le lastre di isolante
  • accessori per completare il sistema, come la rete angolare, profili per la zoccolatura, paraspigoli, bordi, nastri di guarnizione
  • altri accessori speciali per ricostruire fregi e decori nelle facciate particolari

Cappotto termico: tipologie

Ci sono due tipologie di cappotto termico, quello interno e quello esterno alla casa.

Il cappotto interno è molto economico e si installa nell’interno delle pareti. E’ composto da isolanti come il polistirene, il cartongesso oppure la lana. Trattandosi di un materiale installato internamente, questi pannelli permettono di isolare termicamente anche solo una singola stanza. In commercio ci sono anche pannelli di cartongesso già pronti, spessi da 3,3 cm a 11,3 cm. Il rivestimento interno costa meno, è meno laborioso e si può applicare anche in un unico appartamento, nel caso di condomini per esempio.

Il cappotto termico esterno è invece più costoso, infatti conserva tutti i pregi di quello interno eliminandone i difetti. Se infatti quello interno non può isolare in modo perfetto tutta l’abitazione, allo stesso modo non si può dire del tipo esterno. Infatti, il cappotto esterno può rivestire l’intera casa in tutte le sue componenti.

I cappotti termici esterni sono costituiti da materiali non conduttori, fibrosi spesso come la lana di vetro. Nell’isolamento a cappotto esterno non c’è limite di spessore, a differenza dell’isolamento interno. Questo perché non si toglie spazio utile agli ambienti abitati e la normativa permette di andare in deroga nei confronti delle distanze dai confini. Lo spessore quindi può essere definito in base agli obiettivi energetici preposti.

Cappotto termico: di cosa è fatto?

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Generalizzando possiamo distinguere i materiali isolanti in tre gruppi, ogni materiale ha sue caratteristiche peculiari.

  • Naturali: con impatto ambientale limitato perché sono derivati di animali (lana di pecora) oppure vegetali (fibra di mais, sughero, pomice);
  • Minerali: a basso impatto ambientale anche questi, per esempio l’argilla espansa, il vetro cellulare, la perlite, la lana di roccia, la fibroceramica;
  • Di sintesi: si tratta di materiali con conducibilità termica bassa, come il polistirene espanso (EPS), il polistirene estruso (XPS) ed anche il PVC espanso. Anche le resine fenoliche sono comprese in questi materiali, così come anche schiume derivate dal petrolio per produrre pannelli termoisolanti sono in questa categoria, che ovviamente ha un impatto ambientale maggiore.

L’EPS è di certo il materiale isolante comunque più utilizzato per i cappotti termici, sia in Italia che in Europa perché ha un ottimo rapporto qualità prezzo. Seguono il polistirene espanso con grafite, un pannello EPS con l’aggiunta di grafite che può potenziare l’isolamento termico, e la lana di roccia, molto apprezzata anche per l’isolamento acustico oltre che termico e per il suo comportamento al fuoco. Chi ricerca materiali naturali di solito invece va sul sughero autocollato.

Garanzie, certificazioni, assicurazioni

Una casa dotata di questo tipo di sistema di isolamento viene di solito certificata perché si tratta di un valore aggiunto. Tutte le componenti (colle, tasselli, pannelli e rivestimenti) sono testate e certificate per fornire le prestazioni migliori in combinazione tra di loro. Le caratteristiche del sistema e i materiali certificati sono definiti dalla norma ETAG004, ed è la norma dell’organizzazione europea che gestisce questi aspetti tecnici dei cappotti termici. Scegliere un cappotto termico certificato è la garanzia di avere un prodotto di qualità e di aumentare il valore del proprio immobile.

Le aziende che producono questi prodotti in molti casi possono proporre ai propri clienti di assicurare il proprio sistema a cappotto con alcune compagnie di assicurazioni con le quali hanno stipulato degli accordi. Di solito questo genere di polizze copre sia i costi d’acquisto e la posa, sia accessori come ponteggi etc, che sono altri costi necessari se bisogna rimettere mano al cappotto. Le polizze non sono affatto obbligatorie, sta al committente oppure all’impresa oppure al progettista suggerire la loro sottoscrizione ai clienti.

Vantaggi del cappotto termico

L’edificio è isolato così è garantito all’interno un clima maggiormente stabile e piacevole. L’edificio avrà un comfort realmente superiore rispetto a edifici invece le cui facciate sono senza cappotto. Il cappotto permette di avere un risparmio notevole sulle bollette di casa, sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo.

Il cappotto termico permette di proteggere la casa, o la facciata, da intemperie e da aggressioni da parte di agenti esterni. Se è applicato su facciate esistenti, esso consente di risolvere problematiche come ponti termici, fessurazioni e cavillature che gravano sulla facciata. Il cappotto può essere garantito, è un prodotto sicuro. Infatti non si tratta di un sistema sperimentale, ma di qualcosa che se viene applicato correttamente garantisce prestazioni durevoli ed eccellenti.

Il cappotto termico è utile per fare in modo che l’edificio mantenga pressoché invariato il suo valore di mercato in quanto atto al risparmio energetico anche se non costruito di recente.  È possibile realizzare facciate con colori pieni e scuri e con rivestimenti anche molto originali, con innovazioni come colori termo riflettenti.