Carburanti green anche per le navi: rivoluzione alternativa per non inquinare
Il settore navale rappresenta un fattore di inquinamento non indifferente per il nostro pianeta. Le navi infatti utilizzano grandi quantità di carburanti che disperdono in mare. Ma è possibile sostituire i carburanti del trasporto navale con soluzioni green?
Investire nel settore dei carburanti è fondamentale, non solo per il trasporto su terra ma anche per quello navale. Per questo Eni e la società multinazionale Rina, con sede a Genova, hanno stretto un accordo. Insieme intendono impegnarsi per sviluppare nuove ricerche nell’ambito del trasporto navale, mettendo in gioco le reciproche competenze.
In particolare si punta a investire sull’utilizzo del biocarburante green HVO (Hydrogenated Vegetable Oil) prodotto da Eni nelle bioraffinerie di Venezia e Gela. Altro punto fondamentale prevede “l’adozione di metodologie certificate per il computo “tassonometrico” dei benefici in termini di minori emissioni di CO2 resi possibili dai nuovi vettori lungo tutta la catena del valore”.
Investimenti anche in nuovi progetti di riduzione delle emissioni di CO2 per contribuire a perseguire gli obiettivi di sostenibilità del settore navale. La partnership tra due imprese di così ampia portata permetterà grandi investimenti nel settore navale, un settore ancora molto difficile da decarbonizzare.
Rendere il trasporto navale più sostenibile: obiettivo comune per Eni e Rina
Il trasporto navale rappresenta uno dei principali responsabili dell’inquinamento dell’ambiente poiché le navi navi disperdono in mare grandi quantità di ossidi di azoto (NOx), zolfo (SOx) e particolato, con danni irreversibili sugli ecosistemi ed emissioni di anidride carbonica (CO2) molto elevate.
Per le navi si utilizzano carburanti fossili ad alto contenuto di zolfo, altamente inquinanti. Decarbonizzare il settore non è affatto semplice, ma un valido aiuto arriva dai combustibili a basso contenuto di carbonio, come il gas naturale liquefatto (GNL) o biocombustibili sostenibili. In corso di studi sono anche l’elettrificazione delle flotte costiere, l’uso di celle a combustibile a idrogeno e le tecnologie per la cattura delle emissioni di CO2.
L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) dal 1° gennaio 2020 ha obbligato a ridurre il contenuto di zolfo nei carburanti navali al 0,5%, con un risultato già significativo, e stabilendo l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2008. Un obiettivo in cui rientra anche la collaborazione tra Eni e Rina.