Case, direttiva UE sulla ristrutturazione: cosa prevede
Una direttiva UE punta alla ristrutturazione degli edifici per migliorarli dal punto di vista energetico, ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Vediamo insieme cosa prevede.
L’Unione Europea ha varato la Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici finalizzata a incentivare la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi ad alta efficienza energetica.
L’obiettivo è quello di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 del parco immobiliare degli Stati Membri. Il testo sta attualmente attraversando il suo iter di approvazione, al vaglio del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea, e dovrebbe essere varato entro il 13 marzo.
Vediamo cosa prevede.
Direttiva UE sulla ristrutturazione edilizia: origine e obiettivi
Già nel 2021, l’Unione Europea aveva definito alcuni obiettivi minimi da raggiungere negli Stati membri, tra cui quello di rinnovare almeno il 15% del patrimonio edilizio in classe G, portandolo almeno al grado F entro il primo gennaio 2027 per gli edifici non residenziali e entro il 1° gennaio 2030 per quelli residenziali, senza tuttavia introdurre delle sanzioni per coloro che non avrebbero rispettato le indicazioni.
La Direttiva è finalizzata a ridurre l’inquinamento generato dagli edifici, in quanto questi sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea e il 75% di essi è inefficiente dal punto di vista energetico. Si tratta di un obiettivo necessario anche per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Cosa prevede la direttiva
La Direttiva prevede un percorso per gradi: entro il 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, per passare alla classe D entro il 2033. Si punta infine – fra il 2040 e il 2050 – alle emissioni zero.
Attualmente, in Italia, il 60% degli edifici si colloca tra la classe F e G. È necessario ridurre i consumi energetici di circa il 25% per passare alla classe E, e per farlo servono interventi precisi, come l’installazione di un cappotto termico interno o esterno, la sostituzione degli infissi e l’istituzione di una nuova caldaia a condensazione.