Celle solari organiche, incredibile scoperta: come migliorare l’efficienza
Fino ad oggi, il rendimento energetico delle celle solari organico è risultato piuttosto insufficiente, ma un recente studio pubblicato su Nature ha trovato una soluzione per migliorarne l’efficienza.
Le celle solari organiche sono dispositivi fotovoltaici che utilizzano composti organici del carbonio come parte attiva e sono caratterizzati dalla flessibilità, leggerezza e la possibilità di essere depositati su larghe aree a costi ridotti. Tuttavia, fino ad ora, il rendimento energetico delle celle organiche era inferiore rispetto alle celle solari tradizionali e la loro stabilità e durata erano compromesse.
Tuttavia, uno studio appena pubblicato su Nature ha scoperto un modo per migliorare le prestazioni delle celle organiche. Vediamo insieme quali sono i principali risultati della ricerca.
Scoperta nuova soluzione per migliorare l’efficienza delle celle solari organiche
Secondo quanto riportato nello studio pubblicato su Nature, l’aggiunta di L-Glutatione allo strato polimerico della cella solare organica ha dimostrato di limitarne la degradazione e quindi aumentarne l’efficienza fino all’80%, migliorando anche la durata e la stabilità della cella. Inoltre, lo strato di L-Glutatione protegge le piante dai raggi ultravioletti e infrarossi, migliorando la loro crescita e produzione nelle serre.
In realtà, ulteriori studi hanno dimostrato che le piante non necessitano di tanta luce e che l’eccesso di esposizione al sole può essere dannoso per la loro crescita, soprattutto in climi come quello della California dove la luce è forte. Grazie alle celle solari organiche, quindi, le piante possono crescere meglio e più in salute rispetto all’eccessiva esposizione al sole, migliorando la produzione nelle serre e cambiando il modo in cui le piante vengono coltivate in futuro.
I vantaggi di L-Glutatione
In sintesi, l’aggiunta di L-Glutatione allo strato polimerico delle celle solari organiche migliora l’efficienza, la durata e la stabilità della cella, protegge le piante dai raggi ultravioletti e infrarossi e favorisce la loro crescita nelle serre. Questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuove modalità di coltivazione delle piante e a un’efficienza energetica più elevata nel futuro.