CO2, prezzi alle stelle: dopo l’acqua frizzante, anche la birra è a rischio

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19/08/2022

La carenza di anidride carbonica degli ultimi mesi sta rendendo difficile la produzione di acqua frizzante e ora è a rischio anche la birra. Alle difficoltà di approvvigionamento della CO2, si affianca anche l’attuale emergenza idrica, che sta prosciugando le fonti idrici da cui le acque vengono attinte.

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Negli ultimi mesi le aziende produttrici di acque frizzanti hanno riscontrato grandi problemi, a causa delle difficoltà di approvvigionamento di anidride carbonica (CO2). Il prezzo di quest’ultima, infatti, è aumentato di molto ultimamente.

Carenza di CO2: produzione di acqua frizzante a rischio

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La produzione di anidride carbonica sta raggiungendo costi insostenibili e le difficoltà di approvvigionamento della CO2 rendono a loro volta difficile la produzione di acqua frizzante.

La mancanza di CO2 potrebbe avere pesanti ripercussioni sui prezzi di vendita e ponendo le aziende di fronte a un bivio: rendere l’acqua frizzante un bene costoso o sospenderne almeno in parte la produzione, come ha fatto l’acqua Sant’Anna che ha scelto però di interromperla del tutto. Alcuni big del settore producono la CO2 per conto proprio, ma molte aziende devono acquistarla sul mercato a prezzi in continua ascesa, proprio perché produrla richiede molta energia.

All’attuale situazione circa l’anidride carbonica va aggiunta anche l’emergenza idrica di questo periodo, che sta contribuendo al prosciugamento delle fonti idriche dalle quali le acque che beviamo sono attinte.

Anche la birra è a rischio?

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La carenza di anidride carbonica non riguarda soltanto l’acqua frizzante, ma tutte le bevande gassate come le bibite dolci che mettiamo sulle nostre tavole e, non da ultimo, la birra industriale già peraltro minata dall’aumento dei costi delle materie prime impiegate nei processi produttivi. Ci sono tuttavia birre (e vini) le cui bollicine sono il risultato della fermentazione e che sono meno dipendenti dalla CO2.

Inoltre, la crisi riguarda anche altri settori, oltre quello delle bevande, compreso quello alimentare, quello della refrigerazione e nel settore della strumentazione medicale. Rientra anche nei cicli di produzione di fertilizzanti e, non da ultimo, è componente fondamentale di molti estintori che si trovano comunemente in commercio.