COP: storia delle conferenze sul clima
Il 16 febbraio 2005 entrava effettivamente in vigore il Protocollo di Kyoto, nonostante fosse stato definito nel 1997. Ripercorriamo insieme le tappe fondamentali di oltre vent’anni di lotta ai cambiamenti climatici, tra successi e sconfitte, a partire dal Summit della Terra del 1992.
Nel 1992 il mondo iniziò a trattare i cambiamenti climatici come il problema serio che realmente sono. In questo anno infatti avvenne il primo “Summit della Terra“, cioè la prima conferenza mondiale dei capi di stato sull’ambiente, a Rio de Janeiro. In tale occasione fu redatta la “Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici“, nota anche come UNFCCC. Questo trattato aveva come scopo la riduzione delle emissioni di CO2, principale responsabile del surriscaldamento globale.
Storia delle Conferenze delle Parti
Origini e primi successi
Nel 1995 ci fu la prima COP, Conferenza delle Parti, a Berlino. Il primo vero successo si ottenne però dopo due anni di negoziazioni, nel 1997, con la sottoscrizione del Protocollo di Kyoto. Con questo accordo internazionale le parti si impegnavano a una riduzione quantitativa della produzione di gas a effetto serra. Pertanto, con questo documento, per la prima volta gli Stati si assumevano impegni di politica nazionale per ridurre le emissioni di CO2. Tale trattato entrò in vigore però solo nel 2005.
In occasione della COP7 a Marrakech nel 2001, si stabilì che per l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto era necessaria l’adesione da parte di 55 Stati responsabili del 55% delle emissioni di gas serra nel 1990. A Milano nel 2003 (COP9) furono approvati i Fondi speciali sui cambiamenti climatici e i Fondi per i paesi meno sviluppati.
Dal 2007 ai giorni nostri
Nel 2007 a Bali (COP13) si rafforzarono le certezze circa gli effetti delle attività dell’uomo sul clima, e inizia a percepirsi la necessità di affrettare le trattative (Bali Road Map e Bali Action Plan). Con la sottoscrizione dell’Accordo di Copenhagen in occasione della COP15 (2009) si punta a mantenere l’incremento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C. Tuttavia, tale accordo non fu né vincolante né operativo, e di fatto fu rimandato tutto al 2015. Pertanto la COP15 può essere considerata un vero e proprio fallimento.
Finalmente nel 2015 di raggiunge l’Accordo di Parigi in occasione della COP21. Questo patto climatico globale e condiviso viene realizzato a partire dai INDCS (contributi determinati a livello nazionale) forniti da 195 Paesi. L’obiettivo principale di questo piano di azione è quello di limitare il riscaldamento globale tenendosi ben al di sotto della soglia dei 2°C, puntando a 1.5°C, principalmente attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra.