Cop27: approvato il documento finale, e ora?

Anche il vertice sul clima di quest’anno (Cop27) è giunto al termine, con l’approvazione del documento finale. Ora, dopo le discussioni avvenute e le decisioni prese, dovranno seguire azioni concrete.

Cop27

Anche quest’anno i leader mondiali si sono incontrati per confrontarsi sull’emergenza climatica e trovare soluzioni che possano salvare la Terra rendendola un luogo in cui la convivenza uomo/natura sia finalmente rispettosa per l’ambiente circostante.

La Cop27 si è appena conclusa e si è scolta a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Ora è il momento di “tirare le somme” e capire davvero come l’incontro tra i leader sia andato. Il documento finale dell’importante conferenza delle Nazioni Unite è stato approvato e contiene informazioni e decisioni per quanto riguarda la lotta alla crisi climatica in generale, l’uso dei combustibili fossili, la riduzione delle emissioni, l’aumento dei fondi da investire per soluzioni più “green”.

Cop27: cosa dice il documento finale

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Il documento approvato a seguito della Cop27 sottolinea innanzitutto l’importanza della transizione alle fonti rinnovabili, cercando nel frattempo di limitare le fonti fossili.

Nel documento però viene chiesto piuttosto il solo ridurre la produzione elettrica a carbone con emissioni non abbattute senza pretenderne l’eliminazione.

Eppure rimanere sotto i 1,5 gradi non è facile e ci vorrebbe una riduzione delle emissioni ben più importante, ecco perché gli stati rimasti indietro con gli obiettivi di decarbonizzazione (Ndc) dovranno riuscire a farlo entro il prossimo anno. Certo importante sarà anche garantire aiuti economici anche ai Paesi meno ricchi e aumentare i fondi, sottolinea il documento, sarà fondamentale.

L’obiettivo zero emissioni entro il 2050 si prevede richiederà circa 4.000 miliardi di dollari all’anno in rinnovabili e dai 4 mila ai 6 mila miliardi di dollari in economia a base emissioni. Anche per i paesi più poveri il documento prevede l’istituzione di un fondo ristori per le perdite e i danni del cambiamento climatico, ma verrà messo a punto solo a partire dal 2023.

In generale, in molti si sono detti insoddisfatti dei risultati della Cop27.  Fin dall’inizio in realtà le critiche per l’incontro tra i leader erano aspre, perché l’incontro è stato giudicato “ambientalismo di facciata” e quindi un mero rispettare un impegno solo apparentemente per poi non abbracciare davvero un cambiamento repentino e completo. Nel consultare il documento finale, ciò che veniva criticato sembra purtroppo non fosse solo un insieme di critiche infondate. Ora non rimane che capire se le nazioni saranno davvero pronte ad abbracciare le transizioni previste, migliorando ancora gli obiettivi prefissati.