Cycling strategy, il piano Ue per la mobilità in bici: cosa prevede

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19/02/2023

Il Parlamento europeo ha approvato un testo composto da 18 punti tramite cui si invita i Paesi membri ad attuare una serie di interventi finalizzati a promuovere la ciclabilità. Tra le misure previste dal piano rientra la riduzione dell’aliquote Iva sulla vendita, il noleggio e la riparazione di mezzi a due ruote, elettrici o tradizionali.

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La “Cycling strategy” è un piano di 18 punti approvato dal Parlamento Europeo finalizzato a promuovere la ciclabilità, invitando i Paesi membri a investire sulla mobilità in bicicletta, dalle infrastrutture alla realizzazione di politiche industriali che sostengano il settore.

L’approvazione del piano chiede alla Commissione europea di raddoppiare i chilometri che i cittadini europei percorrono in bici entro il 2030.

Cycling strategy: cosa prevede il piano Ue

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Tra le richieste contenute all’interno del piano, una in particolare richiedere di ridurre le aliquote Iva sulla vendita, sul noleggio e sulla riparazione delle biciclette, sia elettriche che tradizionali. Ad applicare la misura per adesso è stato soltanto il Portogallo, che dall’inizio dell’anno ha abbassato la tassa portandola dal 23% al 6%. La misura è stata promossa dal l’eurodeputata francese Karima Delli, presidente della commissione Trasporti e turismo del Parlamento europeo.

Tra le proposte per raggiungere gli obiettivi fissati dal piano rientra anche la costruzione di piste ciclabili parallele ai binari ferroviari del sistema di Rete transeuropea dei trasporti e rendere le biciclette compatibili con gli altri mezzi di trasporto creando più posti per collocarle all’interno dei treni o più parcheggi protetti nelle stazioni.

Un’ulteriore proposta dell’Eurocamera riguarda le autorità regionali e invita le amministrazioni a integrare la bicicletta e i sistemi di bike sharing nei piani di mobilità urbana.

Inoltre, la Commissione Europea è invitata a sostenere la produzione di biciclette e componenti “made in Europe”, allo scopo di colmare il divario rispetto ad altri Paesi in termini di investimenti e di stimolare una competitività con essi.

Infine, si sta valutando l’ipotesi di rendere il 2024 l’Anno europeo del ciclismo.