Da Climate Trace i dati più accurati mai raccolti sulle emissioni aumentano la preoccupazione
Nuove allarmanti informazioni relative alle emissioni sono state condivise in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 (COP27) che si sta svolgendo a a Sharm el-Sheikh, in Egitto.
Ieri la coalizione Climate TRACE ha pubblicato un inventario globale delle emissioni di gas serra (GHG) senza precedenti. Il GHG presenta una struttura ricca di dettagli e dati come mai visto fare finora, dove vengono considerate anche le emissioni specifiche di 72.612 singole fonti in tutto il mondo. La ricerca di Climate TRACE ha portato a individuare oltre 70.000 siti: centrali elettriche, acciaierie, reti stradali urbane e giacimenti di petrolio e gas, ma anche realtà di produzione e raffinazione di petrolio e gas, spedizioni, aviazione, estrazione mineraria, rifiuti , agricoltura, trasporto su strada e produzione di acciaio, cemento e alluminio.
Ciò che emerge dall’attenta analisi svolta dal gruppo indipendente che monitora e pubblica le emissioni di gas serra (appunto, Climate TRACE) palesa come “A livello globale, le emissioni della produzione di petrolio e gas“ siano addirittura “Significativamente sottostimate”. Non solo, ma si innalza l’onda dello scandalo perché i dati condivisi nella giornata di ieri dimostrano che in alcuni “Dei paesi tenuti a riferire regolarmente all’UNFCCC, le emissioni sono fino a tre volte superiori”.
Climate TRACE, calcolo emissioni: qual è la vera situazione nel mondo
I dati condivisi di Climate TRACE proprio in occasione della Cop27, vertice delle Nazioni Unite sul clima, rende con ancora più prove e dati idea dell’ingente numero di emissioni a livello globale.
La versione condivisa e disponibile alla consultazione è completa delle emissioni annuali di gas a effetto serra dal 2015, l’anno dell’accordo di Parigi a cui sono stati inglobati i dati precedentemente raccolti.
Quello appena diffuso da Climate TRACE rappresenta il primo vero inventario globale che identifica e traccia le più grandi fonti individuali di emissioni in venti dei principali settori dell’economia. Dallo studio non solo risulta come le emissioni della produzione di petrolio e gas siano sottostimate, ma che le prime 500 singole fonti di emissioni sono meno dell’1% dell’inventario totale di Climate TRACE, sebbene equivalgano al 14% delle emissioni globali dello scorso anno.
Gli inventari delle emissioni di Climate TRACE sono stati realizzati per ogni parte firmataria dell’accordo di Parigi e collocano in prima posizione come maggiore responsabile delle emissioni le centrali elettriche. Quest’ultime da sole rappresentano più della metà delle emissioni mentre 26 delle 50 maggiori fonti di emissioni in tutto il mondo sono causate dai giacimenti di petrolio e gas.