Danimarca, svolta ambientalista: converte la piattaforma petrolifera per stoccare CO2

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11/02/2023

Il progetto danese Greensand punta a convertire le piattaforme petrolifere per stoccare la CO2 presente in atmosfera.  environmental-pollution-factory-exterior

Per ridurre le emissioni di gas serra, una delle soluzioni più spesso proposte è il sequestro di tonnellate di CO2 dall’atmosfera, grazie alla tecnologia nota come “Carbon Capture and Storage”, capace di sottrarre i gas serra dall’aria in modo permanente.

Basandosi su questa tecnologia, in Danimarca è stato presentato il progetto Greensand, che si pone come obiettivo la riconversione di una piattaforma petrolifera per rimuove la CO2 presente nell’atmosfera.

Vediamo insieme di cosa si tratta.

Greensand, il progetto che punta a stoccare CO2 in gran quantità

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Il progetto Greensand vuole raccogliere enormi quantità di carbonio riconvertendo piattaforme petrolifere nel Mare del Nord. La piattaforma coinvolta nell’iniziativa è la Nini A, che si trova a circa 200 km al largo delle coste settentrionali della Danimarca.

Nello specifico, anziché estrarre petrolio dal sottosuolo, la piattaforma pomperà CO2 liquefatta a circa 1.800m sotto il fondo del mare all’interno di una formazione che in passato conteneva petrolio.

Il progetto rientra in un piano di incentivi da 2,16 miliardi di euro spalmati su dieci anni per accelerare l’adozione di tecnologia CCS nei settori hard-to-abate. Il governo punta anche a interrompere l’estrazione di petrolio e gas dal Mare del Nord e a sequestrare la CO2 su vasta scala. Parallelamente, la Danimarca si impegna a tagliare le emissioni del 70% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Gli obiettivi del progetto

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La Danimarca vuole rendere operativo il progetto a partire dal 2025, sequestrando il carbonio ad un ritmo di 1,5 milioni di tonnellate all’anno, per poi aumentare fino a 8 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030. Stiamo parlando di oltre il 13% delle attuali emissioni del paese. Tuttavia, secondo alcune previsioni, il Paese potrebbe addirittura sequestrare in questi serbatoi sotterranei tutto il carbonio mai creato nella sua storia, e anche di più.

Restano purtroppo alcuni dubbi, soprattutto da parte del Consiglio climatico, un organo indipendente che monitora la politica climatica nazionale. Secondo quest’ultimo, infatti, le previsioni del governo non utilizzano strumenti adeguati e il punto debole sarebbe l’affidarsi completamente a tecnologie ancora allo stato embrionale e poco diffuse.