Decreto energia 2022: tutte le misure previste in Italia per lo stop al gas russo
Il nuovo decreto Energia approvato dal Consiglio dei Ministri introduce nuove misure atte a fronteggiare la mancanza di forniture del gas russo. Dalle rinnovabili agli impianti di rigassificazione fino all’aumento della produzione del carbone, vediamo insieme quali sono le misure previste dal governo.
Il Consiglio dei Ministri ha varato il nuovo decreto energia, all’interno del quale sono state inserite diverse misure volte a ridurre la dipendenza dell’Italia dal gas russo, le cui forniture sono state bloccate dal Cremlino. Stando a quanto comunicato dal premier Draghi, l’obiettivo dell’esecutivo è quello di liberarsi il più velocemente possibile dal gas russo, e tra i vari interventi previsti c’è anche la liberalizzazione del settore rinnovabile, ossia delle semplificazioni utili a rispondere nell’immediato all’attuale crisi energetica.
Vediamo insieme tutte le misure inserite all’interno del nuovo decreto energia.
Il nuovo piano di rigassificazione
Tra i nuovi interventi inseriti all’interno del decreto energia, conosciuto anche come decreto aiuti, diversi sono improntanti alla realizzazione di nuova capacità di rigassificazione per il nostro Paese, in modo tale da emanciparsi il più rapidamente possibile dalla mancanza di forniture dalla Russia.
L’obiettivo è quello di aumentare la capacità di rigassificazione nazionale tramite la realizzazione di nuove unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione, per le quali sono stati nominati uno o più commissari straordinari.
Aumento delle fonti rinnovabili
Un’altra misura prevista dal decreto in questione concerne la semplificazione del settore energetico, in particolar modo quello rinnovabile. Sono state individuate delle aree adatte all’installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e sono state semplificate le procedure per la realizzazione degli impianti.
Una parte degli interventi previsti si rivolge al settore agricolo per semplificare le procedure di autorizzazione per l’ammodernamento delle linee elettriche già presenti.
Secondo il ministro Cingolani, il piano di risparmio ideato dal governo porterà un aumento di 0,7 miliardi di metri cubi grazie alle rinnovabili a cui aggiungere ulteriori 2 miliardi grazie all’abbassamento delle temperature negli uffici delle pubbliche amministrazioni.
Potenziata la produzione del carbone
Il decreto prevede anche delle misure preposte all’aumento temporaneo della produzione da fonti fossili. Cingolani ha precisato che si tratta di norme transitorie, necessarie per risparmiare qualche miliardo di metri cubi proveniente dalla Russia.
Inoltre, saranno ancora utilizzate le quattro centrali a carbone attualmente in funzione per altri due anni circa e saranno in funzione al 100% in deroga alle regole sulle emissioni nazionali, ma rispettando gli standard europei.