Dispersione idrica in Italia: l’allarme di Legambiente

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03/12/2022

Se la siccità è sempre di più un problema, una questione ancora più grave è rappresentata dalla dispersione dell’acqua pubblica. Andiamo a scoprire cosa dice il report di Legambiente che fa luce sulla situazione.

Dispersione e spreco acqua Italia: come funzionano le reti idriche

Durante il quarto Forum Acqua tenutosi a Roma presso il Centro Congressi Cavour (organizzato da Legambiente insieme con Utilitalia e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e della Regione Lazio), intitolato “L’impronta idrica come strumento di adattamento alla crisi climatica“, Legambiente ha sottolineato la gravità della situazione riguardante la dispersione dell’acqua nel sistema idrico italiano.

Dispersione idrica: cosa è la water footprint

Calculations: Calculating the Water Footprint of Your Local Drinking Water Handout — Safe Drinking Water Foundation

Perché se la domanda di acqua è chiarissima, le perdite nei sistemi idrici civili, agricoli e industriali sono davvero gravi e aumentano di moltissimo le stime riguardanti l’acqua sprecata perché dispersa lungo il tragitto.

Tema del forum durante il quale sono stati presentati i risultati della ricerca era l’impronta idrica, o water footprint. Si tratta di uno strumento utile ed efficace per monitorare in primo luogo la propria efficienza energetica e ambientale, e soprattutto per riadattare il proprio utilizzo alla luce dei consumi effettivi di acqua.

Un Paese in grado di quantificare i propri bisogni in termini di acqua e i propri consumi, infatti, può rimodularli per evitare gli sprechi e sistemare i propri impianti per abbassare la propria impronta sull’ambiente in termini di risorse non rinnovabili.

Dispersione idrica: la situazione in Italia

Dizzy Mallone lavorare con responsabilità tintura ecologica

Secondo Legambiente, l’Italia ogni anno consuma 26 miliardi di metri cubi di acqua. Il 22% dell’acqua prelevata, tuttavia, viene disperso, e di conseguenza i metri cubi aumentano in maniera ingente, rendendo il nostro Paese una delle nazioni con il più alto spreco di acqua, e quindi con la più alta impronta idrica.

Anche se si tenderebbe a pensare che la rete idrica civile (ovvero quella che porta l’acqua nelle abitazioni private) rappresenti il settore più idrovoro, a richiedere più acqua è il settore agricolo (il 55% della domanda è suo), seguito da quello industriale (il 27%).

A sprecare quest’acqua disperdendola per colpa di reti inefficienti è però, in effetti, il settore civile. Se il 17% delle perdite si verificano nell’ambito dell’agricoltura, infatti, la rete idrica per le abitazioni disperde il 40% dell’acqua che dovrebbe portare.

Dispersione idrica in Italia: come risolvere il problema

Soluzione
Autore: jambulboy / Pixabay

L’impronta idrica dell’Italia, quindi, per colpa di queste perdite diventa una delle più alte in Europa. Secondo Legambiente e secondo i dati del water foodprint network quest’impronta italiana è stimata a 130 miliardi di metri cubi all’anno. Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, spiega come poter ridurre l’impatto ambientale causato dallo spreco idrico:

“Numeri insostenibili su cui bisogna intervenire immediatamente. Sarebbe utile attuare una Riduzione dei prelievi e dell’inquinamento, del rischio verso le persone e le infrastrutture, recupero delle acque, della permeabilità del suolo, degli ecosistemi e riciclo nei processi, nelle costruzioni edili”