E’ possibile declorare l’acqua della piscina in maniera sostenibile?

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13/07/2022

L’acqua di una piscina, quando viene scaricata in acque pubbliche, deve uniformarsi alle leggi che tutelano le acque dall’inquinamento, prima secondo quanto previsto dalla legge 319/76 , ora secondo il Decreto Legislativo 152/99. Esiste anche la possibilità di riutilizzare l’acqua della piscina. Andiamo a scoprire come declorare l’acqua delle piscine per poterla riutilizzare nel sistema idrico per usi successivi.

Acqua, Piscina

Riciclare le risorse naturali è molto importante soprattutto in questo periodo che le risorse idriche vengono meno.

Declorare l’acqua: le disposizioni governativa

Legge

Entrambe le disposizioni legislative, prevedevano e prevedono, per il cloro attivo libero, una concentrazione massima allo scarico di 0,2 mg/l come Cl2.

La nuova legge prevede sempre il limite di 0,2 mg/l qualora lo scarico venga fatto in acque superficiali e 0,3 mg/l quando esso avvenga in rete fognaria.

Declorare l’acqua le piscine: come fare?

Acqua, Piscina

La declorazione può avvenire in tre maniere:

Con l’aggiunta di un prodotto riducente, usando una pompa dosatrice e un tino di plastica da 100-200 litri equipaggiato con agitatore per disciogliere il prodotto riducente

Con carbone attivo, facendo defluire continuativamente nel serbatoio un po’ di acqua di ricircolo della piscina, in modo che durante la giornata defluisca il 5% del volume dell’acqua contenuta nella piscina. Quando la vasca sarà piena, le sonde di livello azioneranno la pompa centrifuga che verrà montata all’esterno del serbatoio e che pescherà ad un’altezza di circa 15-20 centimetri e invierà l’acqua al filtro a carboni attivi decloratore alla minima portata consentita dal sistema.

Mediante areazione, equipaggiando il serbatoio con uno o più diffusori di aria nei quali un soffiante immetterà l’aria che provocherà lo strippaggio del cloro.

Per tutti e tre i casi è necessario avere nei pressi della piscina un serbatoio (anche di materiale plastico), con una capacità che possa contenere almeno tutta l’acqua di un ciclo di controlavaggio di un filtro della piscina, e che abbia il fondo leggermente inclinato per lo spurgo dei fanghi che in essa si formeranno.

Se possibile, questo serbatoio dovrebbe trovarsi localizzato ad una quota leggermente inferiore a quella del bordo vasca ed equipaggiato con sonde di livello minimo e massimo.