Ecologia: il nuovo sistema che ricicla la plastica mista
L’inquinamento da plastica rappresenta una delle sfide ambientali più preoccupanti per il futuro, soprattutto a causa delle difficoltà legate al suo riciclo. Tuttavia, un gruppo di ricercatori è riuscito a realizzare un catalizzatore in grado di separare la plastica mista. Vediamo insieme come.
L’inquinamento da plastica è un problema sempre più preoccupante. Ogni anno almeno 8 milioni di tonnellate di plastica vengono riversate negli oceani, ma anche nel suolo e nel nostro organismo.
Per questo motivo, è fondamentale che questo materiale sia riciclato, ma esistono diversi tipi di plastica, spesso nello stesso oggetto da riciclare, e ciascuno richiede un diverso processo chimico per essere scomposto.
Un gruppo di scienziati ha sviluppato un catalizzatore a base di cobalto in grado di trasformare diverse tipologie di plastica in un unico composto, il propano. Vediamo insieme come funziona.
Il catalizzatore in grado di riciclare la plastica mista
La plastica è composta da macromolecole unite da legami di carbonio, che sono molto stabili ma difficili da rompere. Le tecniche esistenti in grado di spezzare questi legami riescono a produrre un mix casuale di diverse molecole che per essere riutilizzabili devono essere raffinate con ulteriori e complessi processi.
Il problema riguarda il punto della catena di carbonio in cui si deve spezzare la molecola e ed è qui che interviene il catalizzatore testato dagli studiosi. Quest’ultimo è composto di un materiale altamente microporoso, chiamato zeolite, che contiene delle nanoparticelle di cobalto che riescono a spezzare in modo selettivo le macromolecole di plastica e convertirne oltre l’80 per cento in propano. In questo modo, il propano può essere poi utilizzato come carburante o come materia prima per la produzione di una grande varietà di materiali, tra cui anche nuova plastica.
Finora, i test sono stati condotti solo su alcuni tipi di plastica, quali il polietilene (PET) e polipropilene (PP), ma sarà necessario portare avanti altri esperimenti per comprendere come reagiscono al procedimento altre tipologie di plastica e anche per indagare il ruolo di altre sostanze spesso presenti nei rifiuti di plastica, come inchiostri, colle o etichette, e capire se e come influenzano la stabilità del processo chimico.