Emissioni industriali: arrivano norme severe dall’Ue

L’Ue stringe ancora sulle emissioni industriali e si fa inflessibile: le nuove norme sono stringenti e non lasciano spazio a deroghe di qualcun tipo. La direttiva sulle emissioni industriali punta a raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’Ue che permetteranno di ridurre drasticamente l’inquinamento.

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In Unione Europea vi sono ben 40.000 grandi impianti industriali e oltre 20.000 allevamenti intensivi, i quali causano da soli il 50% delle emissioni totali in atmosfera di ossido di zolfo, metalli pesanti e altre sostanze nocive, il 40% di gas serra mondiale, e circa il 30% degli ossidi di azoto e delle emissioni di polveri sottili nell’aria. Cifre spaventose che le istituzioni non possono più ignorare, anche a fronte di una situazione ormai sempre più catastrofica.

A riguardo l’UE ha adottato la direttiva sulle emissioni industriali (IED) nel 2010, la quale regolamenta le emissioni inquinanti degli impianti industriali. Secondo tale direttiva, gli impianti che svolgono le attività industriali elencate nell’allegato I della stessa devono seguire delle specifiche regole.

Lo IED regolamenta anche le ispezioni ambientali che devono essere fatte dagli Stati membri ogni 1 o 3 anni, a seconda di alcuni criteri basati sul rischio per l’ambiente. Inoltre con un valido strumento, ossia il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR), i dati sulle emissioni sono pubblici e sempre accessibili e aggiornati.


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Emissioni industriali: ecco come funziona la direttiva europea

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Chiaramente però dal 2010 le cose sono cambiate, per questo nel 2022 la Commissione ha adottato alcune revisioni della direttiva IED e dell’E-PRTR. Le proposte puntano a ridurre l’impatto ambientale e al reimpiego energetico, nonché all’incentivo di sostanze  meno tossiche nei processi industriali.

La revisione dello IED offre quindi muove direttive circa il funzionamento degli impianti industriali dell’UE, seguendo le direttive promosse dal Green Deal europeo e dal piano d’azione Zero Pollution. Rende inoltre obbligatoria per le autorità nazionali di stringere sul limite di emissione di inquinanti, e di puntare sulle “migliori tecniche disponibili” (BAT), e chiede principi rigidi nella fissazione di nuove condizioni di autorizzazione.

Per il momento la relazione sulla direttiva sulle emissioni industriali è passata alla camera dei deputati con la maggioranza, e ora il Parlamento dovrebbe adottare il suo mandato a luglio 2023.