Energia eolica: cosa cambia con il nuovo cavo sottomarino

Investire in energie pulite è sempre più urgente, per questo l’Inghilterra e i Paesi Bassi si sono accordate per muoversi quanto prima e in maniera coesa circa la produzione di energia elettrica proveniente dall’eolico. Per questo verrà realizzato il primo cavo sottomarino.

Offshore, Eolico
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Il Mare del Nord è destinato ormai a diventare il fulcro della produzione di energia rinnovabile europea. Già nel recente vertice dei paesi del Mare del Nord si è molto discusso circa lo sfruttamento energetico di quest’area. Oggi, grazie all’accordo tra Regno Unito e Paesi Bassi, sta per essere realizzata un’importante impresa.

I due paesi sono ormai pronti alla costruzione di un gigantesco cavo elettrico sottomarino, grazie al quale sarà possibile condividere l’energia prodotta dai parchi eolici offshore dei due paesi. Si chiamerà LionLink il collegamento sottomarino, destinato a rivoluzionare il mondo dell’elettrico e dell’eolico.

Tramite Lionlink sarà così possibile condividere l’energia elettrica prodotta in eccesso con i Paesi che ne hanno momentaneamente bisogno. La notizia dell’accordo giunge a seguito di un incontro tra i leader dei Paesi del Mare del Nord in Belgio, dove si è molto discusso del futuro energetico dei paesi europei, ormai destinati alla decarbonizzazione e a limitare l’uso del gas per staccarsi anche da Mosca.

Arriva Lionlink, il primo collegamento tra parchi eolici offshore internazionali

Eolico
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A seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia l’anno scorso gli stati europei hanno più volte affrontato la questione dell‘autonomia energetica e della sua importanza; proprio in questo senso si muove Lionlink, che rappresenta dunque una grande opportunità per l’Europa.

Nel corso dell’ultimo anno la Gran Bretagna e i Paesi Bassi hanno attuato importanti investimenti nell’energia eolica offshore e mirano ad aumentare notevolmente la potenza energetica proveniente dall’eolico. Gli sviluppatori del progetto Lionlink sono i gestori delle reti di trasmissione di energia dei due Paesi, la National Grid britannica e la TenneT nei Paesi Bassi.

Nel 2022 anche in Italia si sono utilizzati circa 95 GW di potenza da nuovi impianti di eolico offshore, come fa sapere Terna, la società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica, un chiaro segno che anche il nostro paese ha bisogno di investire nel settore delle rinnovabili.