Energy Dome: la tecnologia italiana che trasforma la CO2 in energia rinnovabile
Energy Dome è una startup italiana che ha brevettato una batteria a CO2 per immagazzinare l’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. La batteria è sostenibile, economica e ha attirato l’interesse mondiale, permettendo all’azienda di firmare diversi accordi commerciali per lo sviluppo internazionale nel 2023.
Energy Dome è una startup italiana fondata da Claudio Spadacini nel 2020 che ha sviluppato una tecnologia a basso costo in grado di immagazzinare l’energia prodotta da fonti rinnovabili.
La startup ha brevettato una batteria a CO2 che utilizza l’anidride carbonica per immagazzinare l’energia elettrica proveniente dalla rete. Durante la fase di ricarica, il sistema comprime la CO2 all’interno di una cupola e la immagazzina in forma liquida. Il calore generato durante il processo di compressione viene utilizzato successivamente, durante la fase di scarica, per far evaporare la CO2 e attivare una turbina che produce energia elettrica.
I vantaggi di Energy Dome
La batteria a CO2 di Energy Dome è caratterizzata da un’elevata efficienza e può restituire alla rete elettrica il 75% dell’energia immagazzinata. La batteria ha una vita utile di circa 30 anni ed è sostenibile per tutto il suo ciclo di vita, a partire dalla fase di produzione.
La batteria è realizzata in acciaio e l’acqua è necessaria solo durante la fase di riempimento del serbatoio. Inoltre, la CO2, in piccole quantità, viene utilizzata solo durante la fase iniziale di carica della batteria. La tecnologia presenta numerosi vantaggi, tra cui la sostenibilità economica, il basso costo di costruzione e l’assenza di metalli rari.
I risultati del primo impianto pilota
Nonostante sia stata fondata poco prima della pandemia, Energy Dome ha sviluppato rapidamente il primo impianto pilota che utilizza la CO2 per immagazzinare energia da fonti rinnovabili. L’impianto si trova a Ottana, in Sardegna, e ha una capacità di 4 MWh e una potenza di 2,5 MW.
L’elevata efficienza della batteria è stata confermata dai primi test condotti ed Energy Dome punta ora a commercializzare la tecnologia. La startup ha firmato diversi accordi commerciali, tra cui un contratto con la multiutility nazionale A2A per la costruzione di un primo impianto da 20MW-5h.
Lo sviluppo internazionale della tecnologia italiana
Dopo un aumento del 250% del personale nel 2022, il 2023 sarà l’anno dello sviluppo internazionale per Energy Dome. L’azienda ha firmato un accordo di licenza non esclusiva con Ansaldo Energia per lo sviluppo di progetti di accumulo di energia a lungo termine in Italia, Germania, Medio Oriente e Africa. La tecnologia a CO2 di Energy Dome ha trasformato la CO2 da nemico ad alleato nel processo di transizione energetica, riscuotendo un notevole interesse a livello mondiale.