Farina di grillo, al via la vendita in Europa: come viene prodotta
Dal 24 gennaio 2023 è possibile trovare in vendita la farina di grillo in tutta l’Unione Europea. Vediamo insieme come viene prodotta.
La Commissione europea ha dato il via libero alla vendita della farina di grillo in tutta l’Unione Europea a partire dal 24 gennaio 2023.
Ciò significa, che da circa 3 giorni sarà possibile trovare questo tipo di farina sugli scaffali dei negozi, ma anche in alcune preparazione dei ristoranti, purché sia sempre adeguatamente segnalata.
Facciamo chiarezza in merito.
Farina di grillo: cosa stabilisce il regolamento UE
A cominciare dal 24 gennaio 2023, è possibile trovare in commercio tutta l’Ue la farina di grillo, conosciuta anche come Acheta domesticus (grillo domestico), “parzialmente sgrassato”.
L’approvazione della Commissione europea è arrivata dopo la valutazione dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Il 23 marzo 2022, l’EFSA ha adottato un parere scientifico sulla sicurezza della polvere intera parzialmente sgrassata di grillo domestico come nuovo alimento.
La farina potrà essere venduta soltanto dalla società Cricket One, l’unica ad essere in possesso del brevetto, per un periodo di cinque anni, a meno che non venga concessa l’autorizzazione a un richiedente successivo.
Come si ottiene la farina di grillo
Gli insetti utilizzati dal produttore vietnamita Cricket one vengono allevati in una struttura dell’azienda, nei pressi della città di Loc Ninh, controllata e certificata dal Dipartimento dell’agricoltura e sviluppo rurale.
Il processo produttivo si compone di tre fasi – allevamento, raccolta e lavorazione post raccolta – durante le quali non vengono usati pesticidi, antibiotici, solventi o ormoni della crescita. D’altronde, il mangime usato per nutrire i grilli è al 100 per cento di origine vegetale.
Una volta che le larve sono cresciute e sviluppate al massimo, gli insetti vengono tenuti a digiuno per 24 ore, prima di essere abbattuti a meno 18 gradi per essere raccolti.