Fotovoltaico: come si misura il tasso di degradazione?
Un team guidato dai ricercatori dei laboratori Sandia ha completato uno studio quinquennale sul degrado delle celle fotovoltaiche in tre climi differenti. Andiamo a scoprire di cosa parla lo studio.

Degradazione fotovoltaico: gli obbietti della ricerca

Per ottenere delle risposte certe il team, capeggiato dagli scienziati dei Sandia National Laboratories, ha avviato nel 2017 uno studio sul degrado dei moduli fotovoltaici. Il lavoro ha analizzato e misurato le prestazioni in condizioni reali di 834 pannelli in rappresentanza di 13 tipologie di moduli forniti da 7 produttori differenti.
Marios Theristis, capo del team di ricerca, commenta:
“Il mercato fotovoltaico è in continua evoluzione ma mancano dati sul campo a lungo termine per queste nuove tecnologie. Il che solleva la questione se la durata sia stata influenzata o meno”.
L’obiettivo era verificare i tassi di degradazione nel tempo per tutte quelle tecnologie con una quota di mercato significativa negli Stati Uniti, testandole per cinque anni consecutivi in tre climi differenti (New Mexico, Colorado e Florida).
Degradazione fotovoltaico: i risultati dello studio

Prosegue così il capo del team di ricerca:
“Questo è un risultato incoraggiante. Con l’aumento delle installazioni del fotovoltaico, i consumatori e le altre parti interessate saranno interessate a sapere che la durata del fotovoltaico sembra essere coerente di fronte ai rapidi miglioramenti tecnologici e alla riduzione dei costi. Esistono ancora opportunità per ridurre i tassi di degrado a livelli che consentano una durata ancora maggiore dei moduli fotovoltaici”.