Fotovoltaico: i cinque falsi miti

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09/03/2023

Una campagna di Italia Solare risponde a cinque falsi miti che accusano il fotovoltaico di essere, tra l’altro, anche una minaccia per agricoltura, biodiversità e salubrità dell’aria. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Fotovoltaico
Italia Solare ha lanciato una campagna per replicare ai frequenti articoli e servizi televisivi di disinformazione sul fotovoltaico.

Fotovoltaico: quali sono i 5 falsi miti?

Falso
L’associazione Italia Solare ha voluto dimostrare, anche con anche con i numeri, che il fotovoltaico ad oggi è la tecnologia più conveniente e la migliore soluzione contro la crisi climatica.

Andiamo a scoprire i falsi miti sul fotovoltaico:

1. “Il fotovoltaico è un pericolo per il paesaggio e compromette la biodiversità” 

Questa affermazione è completamente errata. Italia Solare informa che sulle aree di pregio paesaggistico o naturalistico non è possibile installare pannelli a terra, perché già protette da vincoli paesaggistici.

Inoltre, dove si installano impianti fotovoltaici non sono consentiti diserbanti e sostanze chimiche. Considerando che oggi gran parte dei terreni agricoli italiani sono devastati da usi eccessivi di pesticidi, l’agrivoltaico è un’opportunità per far convivere produzione di energia pulita e agricoltura sostenibile proprio nel rispetto della biodiversità.

2. “Gli impianti fotovoltaici rubano terreni all’agricoltura”

Secondo Italia Solare, lo spazio non è affatto un problema. I dati di Ispra ci dicono che la superficie agricola disponibile è di oltre 16,6 milioni di ettari, la superficie agricola utilizzata è di oltre 12,4 milioni di ettari, la superficie agricola non utilizzata o abbandonata supera i 4,2 milioni di ettari.

Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030 sono necessari 43 GW di nuove installazioni FV. La nuova potenza richiederebbe circa 56mila ettari di superficie; visto che, di questa, il 30% potrebbe essere collocata sui tetti, la superficie agricola necessaria ammonterebbe a circa 39mila ettari, equivalente ad un terzo della superficie agricola che ogni anno non viene più coltivata.

3. “Il fotovoltaico è una fonte inaffidabile perché non programmabile e non prevedibile” 

Vista ormai l’elevata precisione raggiunta dalle previsioni meteo, insieme ai dati storici disponibili sulle produzioni degli impianti fotovoltaici, è più semplice prevedere la produzione solare, che può anche essere così programmata grazie ai sempre più economici e performanti sistemi di accumulo.

Superficie, Agricola
4. “I pannelli fotovoltaici non riducono le emissioni di CO2 perché per produrli si consuma energia da carbone” 

L’energia necessaria per produrre un modulo fotovoltaico viene compensata dallo stesso modulo in meno di un anno di funzionamento. È certamente auspicabile che l’energia usata per produrre i pannelli sia sempre meno inquinante, ma ciò vale per tutti i prodotti.

5. “Dietro agli incendi c’è il business del fotovoltaico”

Italia Solare risponde che i terreni percorsi dagli incendi sono esclusi da ogni possibile utilizzo per i successivi 15 anni dall’incendio (legge nazionale 353/2000, art. 10).

Da perseguire invece sono i criminali che causano incendi e non il fotovoltaico, che anzi viene solo danneggiato da simili disastri.