Fotovoltaico offshore: il progetto ambientale in Sardegna
Il progetto in mare è di EP Produzione e rientra nelle iniziative per la conversione green della zona di Fiume Santo. È sempre una nicchia di mercato ma che inizia a crescere, quella del fotovoltaico offshore, anche in Italia. Andiamo a scoprire cosa prevede il progetto sulle rinnovabili.

Fotovoltaico offshore: le novità in Sardegna
Questa iniziativa arricchisce il filone di progetti “verdi” che dovrebbero rilanciare, dal punto di vista energetico e industriale, la zona di Fiume Santo, tra Sassari e Porto Torres, dove è prevista la chiusura della omonima centrale a carbone da quasi 600 MW.
Tra questi progetti figura un parco FV a terra da 10 MW, un sistema di accumulo da 100 MW e la realizzazione di una “hydrogen valley” con tutte le infrastrutture per produrre idrogeno green da fonti rinnovabili (un elettrolizzatore da 5 MW, depositi di stoccaggio), che potrebbe ricevere alcuni finanziamenti del Pnrr.
Intanto, lo scorso giugno 2022, EP Produzione aveva deciso di sospendere per un anno il progetto di riconversione a gas della centrale a carbone, a causa delle tante incertezze su come si svilupperanno i nuovi impianti per il gas in Sardegna. Nei mesi scorsi è proseguito il braccio di ferro tra Governo e Sardegna sul Dpcm con le misure per le nuove infrastrutture energetiche isolane, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a maggio 2022.
Energie rinnovabili: i progetti attivi in Italia

Tornando al fotovoltaico offshore, da segnalare anche la recente iniziativa di Fred Olsen Renewables, società basata in Norvegia e specializzata nelle rinnovabili marine, che ha chiesto una concessione demaniale marittima quarantennale per costruire un parco fotovoltaico da 101 MW, comprensivo di un sistema di accumulo energetico da 20 MW, a una distanza di 2,5-3,5 km dalla costa di Ortona, in Abruzzo.
Il progetto prevede 151.200 moduli FV su 40 piattaforme galleggianti (200×200 metri ciascuna), più altre dieci piattaforme che ospiteranno i gruppi di conversione e trasformazione BT/MT. Tra i potenziali vantaggi dei grandi impianti marini, spicca la possibilità di fornire energia pulita alle isole e alle aree costiere densamente popolate, dove mancano spazi sufficienti per costruire impianti tradizionali a terra.
Ma ci sono problematiche aggiuntive rispetto ai progetti convenzionali, dovute alle condizioni ambientali degli ecosistemi marini: onde, venti forti, salinità, tanto da richiedere accorgimenti specifici in fase di progetto e installazione (ad esempio per la tenuta degli ancoraggi) e per la manutenzione degli impianti.