Fuel cell: come creare energia con i microbi

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06/05/2023

In Canada, in particolare alla University of British Columbia, alcuni ricercatori sono stati in grado di realizzare due reattori con fuel cell microbiche alimentate da una mela andata a male. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

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La frutta marcia è stata utilizzata per la creazione delle fuel cells a combustione microbiche.

Energia sostenibile: il progetto sulle fuel cell microbiche

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E’ sempre importante evitare lo spreco di cibo, ma non sempre è possibile finire tutto senza permettere che qualcosa in frigo superi la data di scadenza. Una buona idea potrebbe essere quella di utilizzare nuovamente gli stessi alimenti scaduti per creare energia come quella elettrica.

Stiamo parlando delle celle a combustibile microbiche (Microbial fuel cells – MFCs), pile in grado di convertire l’energia chimica della materia organica (acque reflue, scarti agricoli, ecc.) in elettricità grazie alla reazione catalitica di microorganismi.

La ricerca sulle fuel cell microbiche alimentate con cibo di scarto è ancora nelle fasi iniziali. La ricerca è stata portata avanti da un gruppo di scienziati dell’University of British Columbia, in Canada. Il team ha realizzato e confrontato due nuovi reattori anaerobici a MFC, a doppio e singolo stadio, usando come “combustibile” frutta marcia, in particolare alcune mele Granny Smith.

Microbial Fuel Cells: come funzionano?

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Le celle a combustibile microbiche convertono i carboidrati della materia organica in energia elettrica utilizzando un compartimento anodico anaerobico. In questo elemento, microbi elettroattivi metabolizzano i rifiuti rilasciando elettroni e protoni.

Questi ultimi si combinano con l’ossigeno al catodo per produrre acqua e generare bioelettricità nel processo.

Hirra Zafar, ricercatrice coinvolta nella studio, spiega:

“I carboidrati vengono prima degradati in zuccheri solubili e molecole più piccole come l’acetato, che viene poi consumato dai batteri elettroattivi per produrre elettricità nel processo di elettrogenesi”

Il reattore con fuel cell microbiche a due stadi, in soli 30 giorni di test, ha raggiunto una densità di potenza di 221 mW/m2; quello ad un solo stadio lo ha però superato in termini di efficienza Coulombiana, raggiungendo un 86,7%. Gli scienziati stanno ora lavorando per aumentare l’efficienza di bioconversione della frutta, sperando che si traduca in un voltaggio più elevato.