Gelsomino: guida alla coltivazione

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12/05/2021

Il gelsomino è una pianta che deriva dalla famiglia delle Oleaceae. Il suo nome deriva dalla lingua persiana, dove la pianta cresce naturalmente rigogliosa e profumata. La pianta è famosa per la sua deliziosa profumazione, un’essenza utilizzata molto anche nel mondo dei profumi.

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Il gelsomino è una pianta famosa, nota per i suoi splendidi fiori bianchi e gialli, molto profumati. Questa pianta comprende 200 specie circa. Essa può essere di tipo arbustivo oppure rampicante, arrivando anche ai 15 metri di altezza. Le foglie della pianta variano in base alla specie, i fiori invece sono sempre a forma di stella, con alla base un tubulo lungo. I colori sono diversi: sono rosa e rossi, ma i colori più diffusi sono il bianco e il giallo.

Gelsomino: esigenze pedoclimatiche e coltivazione

I gelsomini si coltivano molto facilmente perché in linea di massima sono piante molto resistenti. In giardino si possono tenere tranquillamente se le temperature in inverno non sono troppo rigide. Se il clima si fa freddo è bene provvedere a proteggere la pianta con del tessuto non tessuto, avendo cura di coprire la base della pianta con fogliame o simili, per evitare il congelamento della base.

Il gelsomino trova il suo ambiente ideale quando esposto in pieno sole: in queste condizioni la pianta fiorirà abbondantemente. I gelsomini possono essere utilizzati, rampicanti, su archi e reti di confine. I cespugli si possono invece inserire in spazi verdi, come accostamento ad altri arbusti perenni.

Terreno

Le piante di gelsomino amano il terriccio sciolto, ben drenato e neutro. La terra è bene quindi sia mescolata a ghiaia, almeno per il 30%. Se si coltiva la pianta in vaso, è bene avere cura di scegliere le varietà che rimangono più piccole, come l’Odoratissimum, il Sambac, il Polyanthum. Per le specie più delicate è così possibile spostare la pianta in serra o in casa durante l’inverno. Anche in questo caso il terreno deve essere un mix di terra e ghiaia o argilla espansa. I vasi devono essere larghi almeno 30 cm e più profondi.

Irrigazione e concime

Il gelsomino è una pianta poco esigente. Per questo è sufficiente irrigare la pianta solo una volta alla settimana nei primi due anni della messa a dimora e, trascorso questo tempo, la si può considerare quasi autonoma. Sarà sufficiente irrigarla magari sono quando c’è molta siccità.

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Se la pianta è in vaso, l’irrigazione dovrà essere fatta con cadenza più frequente, specialmente con i climi torridi. La pianta fiorirà meglio e di più se è stata concimata bene. La cosa ideale è aggiungere concime organico stagionato all’inizio della primavera. Continuando poi la concimazione della pianta, ogni 10 giorni circa, con altro concime liquido ad alto tenore di potassio, da aprile a giugno. I fiori possono essere più o meno precoci, dipende dalla specie.

Cura della pianta

I gelsomini sono piante resistenti, per questo subiscono poco gli attacchi dei parassiti e delle malattie. Può tuttavia capitare che vengano attaccate da afidi e da insetti fitofagi. Questi andranno eliminati con gli appositi insetticidi, l’ideale sono quelli per contatto e ingestione.

La pianta non richiede particolari altri interventi, nemmeno come potatura. La cosa ideale è comunque potare la pianta in primavera, ma serve solo per regolarne eventualmente la dimensione. Essi infatti di natura non amano essere contenute troppo.

I rami vecchi e secchi vanno tagliati alla base. Per stimolare una maggiore fioritura, tagliare i rami all’altezza dell’ultima gemma fiorita, subito dopo la fioritura. Per la sua natura anti-potatura, è opportuno selezionare la varietà di gelsomino adatta allo spazio a disposizione.