Le abitudini del Ghiro: cosa mangia e dove dorme quando va in letargo?
Il ghiro è un mammifero che appartiene all’ordine dei roditori: esteticamente assomiglia ad un topo e siamo tutti abituati a definirlo un animale dormiglione, tanto che ormai l’espressione “dorme come un ghiro” è entrata a far parte del nostro linguaggio. Effettivamente questo simpatico roditore è conosciuto soprattutto per le sue abitudini: è piuttosto difficile vederlo durante il giorno perchè quando non è in letargo è comunque rintanato nei suoi nascondigli fino a quando non tramonta il sole. Il ghiro è quindi un animale notturno, ma non è così sfaticato come verrebbe da pensare: durante la notte è in realtà vispo e molto attivo.
L’aspetto del ghiro
Il ghiro ha l’aspetto di un roditore: due occhioni grandi rispetto al resto del corpo, che invece è affusolato. Le sue dimensioni sono ridotte: misura al massimo 30 cm di lunghezza e per questo motivo può essere scambiato per un topo comune. Il suo pelo è molto folto e ha un colore che può andare dal marrone al grigio, ma sul ventre è sempre più chiaro, sulle tinte del bianco. Le sue orecchie sono piuttosto piccole e hanno una forma rotonda. Il ghiro è in sostanza un piccolo roditore che ha molto in comune con il topo.
Cosa mangia il ghiro?
Questo roditore si nutre principalmente di frutta: bacche, noci, nocciole, castagne e frutti di bosco ma ogni tanto introduce nella propria dieta anche qualche proteina animale come piccoli invertebrati e uova. Esce allo scoperto, come abbiamo detto, solamente quando il sole tramonta: a quel punto inizia la sua ricerca di cibo arrampicandosi sugli alberi e torna a nascondersi nella propria tana non appena il sole risorge.
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Il letargo del ghiro: dove dorme?
Il ghiro viene spesso associato al letargo: definito un animale dormiglione per antonomasia, effettivamente questo roditore ha un letargo davvero molto lungo, che dura ben 5-6 mesi l’anno. Inizia ad andare in letargo a fine ottobre e si risveglia solamente a marzo. In questo periodo si rintana nei suoi nascondigli che possono essere diversi: dai rami degli alberi ai piccoli anfratti dei giardini o dei parchi cittadini. L’habitat di questo roditore è infatti piuttosto vario: anche se predilige le foreste, si adatta bene agli spazi abitati dall’uomo e sembra non avere grandi problemi nel costruire la propria tana in qualsiasi luogo riparato e sicuro.
Prima di andare in letargo, come tutti gli altri animali, il ghiro accumula riserve di cibo: questo significa verso settembre inizia a mangiare in grandi quantità e ingrassa, in modo da avere a disposizione riserve di grasso per tutta la durata del suo letargo.
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Il ghiro domestico: una buona idea?
Questo roditore, un po’ come il criceto, può essere anche addomesticato: il ghiro domestico però è difficile da allevare e potrebbe rappresentare un problema. Stiamo parlando di roditori che raramente si trovano a contatto con l’uomo e che hanno abitudini che abbiamo visto essere del tutto “selvagge”. Pretendere di tenere un ghiro domestico in casa potrebbe non essere una buona idea: meglio lasciare questi animali liberi di esprimersi e vi assicuro che se lo fate in casa i problemi potrebbero essere diversi!