Idrogeno green: la prima produzione nell’oceano Atlantico

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04/07/2023

È iniziata con successo la produzione di idrogeno verde marino nell’oceano Atlantico, a 20 chilometri dalle coste francesi, grazie alla piattaforma di elettrolisi denominata Sealhyfe. Il progetto pilota, avviato il 20 giugno 2023, ha affrontato le difficili condizioni ambientali del mare aperto e ha generato i primi chili di idrogeno verde. Sono stati prodotti 400 kg al giorno, rappresentando un importante passo avanti verso lo sviluppo di una filiera offshore per l’idrogeno. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Idrogeno green: la prima produzione nell’oceano Atlantico

L’impianto è posizionato sull’oceano Atlantico, vicino al comune francese di Le Croisic, nella regione della Loira Atlantica.

Produzione idrogeno offshore: i dettagli

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Lhyfe ha scelto volontariamente di operare in condizioni marine estreme, con l’obiettivo di utilizzare questa esperienza come versione beta per progetti più ambiziosi.

L’elettrolizzatore utilizzato, fornito da Plug e con una capacità di 1 MW, è stato montato su una piattaforma galleggiante chiamata Wavegem, appositamente progettata per stabilizzare l’unità produttiva. Il sistema è collegato all’hub di test offshore SEM-REV di Central Nantes e riceve energia da una turbina eolica galleggiante chiamata Flotage, che alimenta il processo di produzione di idrogeno verde marino.

Matthieu Guesné, fondatore e CEO di Lhyfe, ha commentato con entusiasmo:

“Il nostro team, con il brillante supporto dei nostri partner, ha realizzato un vero capolavoro tecnologico progettando con successo il primo sito galleggiante al mondo per la produzione di idrogeno rinnovabile. Siamo estremamente orgogliosi di essere i primi a produrre idrogeno in mare. Fin dall’inizio della nostra attività, abbiamo avuto l’obiettivo di muoverci rapidamente verso l’offshore, che rappresenta un’enorme opportunità per lo sviluppo della produzione di idrogeno su larga scala e la decarbonizzazione dell’industria e dei trasporti”.

La scelta di puntare alle acque oceaniche come sede per la produzione di idrogeno verde marino è giustificata dalla presenza di abbondanti e potenti risorse energetiche marine, come il vento. Inoltre, queste soluzioni non comportano problemi di occupazione del suolo e hanno un impatto ambientale ridotto.

Inoltre, è previsto che entro il 2035 oltre il 75% della popolazione mondiale risiederà entro 150 km dalla costa, rendendo la produzione di energia in mare conveniente anche dal punto di vista logistico.

Idrogeno green marino: sfide e opportunità

mare solo

Naturalmente, ci sono sfide da affrontare. L’acqua utilizzata per l’elettrolisi viene prelevata direttamente dal mare, richiedendo quindi processi di dissalazione e purificazione. Inoltre, la piattaforma Sealhyfe deve dimostrare di resistere a condizioni ambientali durature, come la corrosione dovuta al sale, gli urti generati dalle onde e gli sbalzi di temperatura.

Inoltre, deve essere in grado di operare in modo completamente automatico, senza l’intervento fisico di un operatore, tranne che per i periodi di manutenzione programmata. A tal fine, Lhyfe ha sviluppato software e algoritmi dedicati per gestire il sito da remoto, semplificando operazioni altrimenti dispendiose.

I risultati ottenuti in questa fase, che rappresentano la prima produzione di idrogeno verde in mare, costituiranno la base del nuovo progetto HOPE, coordinato da Lhyfe insieme ad altri nove partner. La Commissione europea ha selezionato l’iniziativa nell’ambito della European Clean Hydrogen Partnership, concedendo un contributo di 20 milioni di euro. L’obiettivo di HOPE è ambizioso: produrre fino a quattro tonnellate al giorno di idrogeno verde marino, da esportare a terra tramite gasdotto.