Il Mar Ligure è troppo caldo: temperature anomale
Il riscaldamento delle temperature porta e ha portato a svariate anomalie, tra le quali a un innalzamento delle temperature del mare. Stando all’analisi di Greenpeace e DiSTAV di Genova sul riscaldamento dei mari italiani, a preoccupare più di tutti è il mar Ligure.
Il cambiamento climatico è oggigiorno ben chiaro e tangibile, e la scienza non fa altro che dare ulteriori conferme delle anomalie che ne derivano. Le temperature atipiche vissute ultimamente sono state motivo di preoccupazione e hanno portato gli studiosi a considerare la situazione nei mari.
Nessun luogo sfugge all’aumento delle temperature certo, ma alle volte si viene a conoscenza di dati ancora più alti di quanto ci si sarebbe aspettato. Ed è proprio ciò che è successo ai ricercatori quando hanno studiato la situazione del mar Ligure, dove sono stati raggiunti più di 27 grasi centigradi.
Mar Ligure: temperature anomale
Secondo quanto perviene dal nuovo rapporto Greenpeace e DiSTAV dell’Università di Genova, le temperature raggiunte quest’anno dai mari sono allarmanti. Dalla stazione di Portofino sono stati notati picchi specialmente nel mese di giugno con il mare che ha raggiunto punte fino ai +2,81°C nei primi 15 metri, e oltre i 35 metri invece, è rimasta ben più fredda; ne deriva segregazione prolungata delle masse d’acqua. Comunque le conseguenze vanno oltre, come ha sottolineato la responsabile del progetto Mare Caldo per il DiSTAV dell’Università di Genova, Monica Montefalcone:
Le ondate di calore registrate quest’anno da molte delle stazioni aderenti al progetto sono della stessa entità di quanto avvenuto nella famosa estate calda del 2003, a cui sono seguiti eventi di mortalità di massa di moltissimi organismi marini vulnerabili allo stress termico. Ci sono già arrivate diverse segnalazioni di nuovi eventi di mortalità di massa da varie zone del Mediterraneo e questo, purtroppo, ci fa presagire che nei prossimi mesi si osserverà un impatto significativo sugli ecosistemi marini.
Il rapporto sopracitato non è altro che altra dimostrazione di concrete anomalie che poi modificano importanti assetti ed equilibri terrestri. Greenpeace ha altresì denunciato come moniti simili siano troppo spesso ignorati, fatto che non apporta altro che problematiche maggiori:
Il calore si è distribuito più in profondità, con temperature che tra 30 e 40 metri hanno raggiunto i 22°C (Isola d’Elba) fino a ottobre. Un segnale allarmante ma evidentemente ignorato dal nostro governo, che invece di proteggere l’ambiente e le persone dai cambiamenti climatici ha deciso di incentivare le trivellazioni, anche in mare, e l’uso di gas fossile.