Il nuovo rapporto ONU sul commercio e l’uso del mercurio
Da quanto perviene dal nuovo rapporto delle Nazioni Unite sarebbe bene rivedere l’estrazione e l’utilizzo del mercurio, metallo altamente tossico ma particolarmente richiesto.
È necessario che la domanda di un metallo tanto dannoso come il mercurio diminuisca, denuncia il nuovo rapporto della Nazioni Unite: Mercury, Small Time Gold Mining and Human Rights.
Solo il Sud America rappresenta il 39% della domanda mondiale di mercurio, conosciuto anche come “argento vivo” e noto per essere altamente tossico. Il mercurio (Hg) è un metallo di transizione pesante ed è uno dei pochi elementi della tavola periodica che si presenta in forma liquida quando si trova a temperatura ambiente. Il mercurio è tanto potente quanto dannoso per la capacità che ha di legarsi con i gruppi -SH delle proteine e degli enzimi microsomiali e mitocondriali. Proprio per questo, esso diviene poi particolarmente tossico e può portare alla morte delle cellule del corpo.
Ed è preoccupante il fatto che le analisi dei campioni di capelli prelevati dalle comunità indigene nelle regioni amazzoniche boliviane e brasiliane abbiano mostrato livelli di mercurio ben superiori al limite di sicurezza prescritto dall’Organizzazione mondiale della sanità. Ecco anche perché l’ONU ha denunciato il fatto, concentrandosi sulla causa dell’aumento della domanda del metallo che nasce dall’estrazione di oro illegale, sempre più in crescita in Brasile anche a causa purtroppo della noncuranza e anzi dell’appoggio del governo di Bolsonaro.
Il nuovo rapporto ONU “contro” il mercurio
Il mercurio è dannoso e l’estrazione dell’oro su piccola scala è uno fattori alla base della domanda globale del metallo, che continua a crescere con alle spalle gravi illegalità. Il rapporto delle Nazioni Unite Mercury, Small Time Gold Mining and Human Rights, spiega nel dettaglio:
Si stima che nel 2017 tra i 10 e i 15 milioni di persone fossero direttamente impegnate nell’estrazione dell’oro su piccola scala, tra cui circa 1 milione di bambini lavoratori e 4,5 milioni di donne. Genera fino al 20% dell’offerta globale di oro all’anno, pari a circa 500 tonnellate, con un valore di mercato di quasi 29 miliardi di dollari all’anno.
L’estrazione dell’oro, specialmente se illegale, rappresenta un grave problema da pi punti di vista. Oltre ai danni ambientali e all’inquinamento, l’uso del mercurio per estrarre l’oro è particolarmente pericoloso e tossico sia per i minatori che per le persone di tutto il mondo.
La maggior parte delle miniere d’oro su piccola scala in Sud America è concentrata nell’Amazzonia e da quanto perviene da MapBiomas, un collettivo di ricerca che tiene traccia dei cambiamenti nell’uso del suolo attraverso immagini satellitari, l’estrazione dell’oro su piccola scala nel 2018 ha superato l’estrazione industriale in scala, coprendo 107.800 ettari nel 2020, di cui il 94% si trova in Amazzonia.
E per estrarre l’oro con il mercurio, tossico e dannoso, sono stati stimati circa 20.000 operai illegali solo considerando territorio indigeno yanomami. Ecco allora che l’ONU chiede di cambiare strada per salvare l’ambiente, le persone e garantire diritti umani fondamentali, oltre che la salute.