Imballaggi monouso: la proposta della Commissione Europea
Punta tutto sul riciclo e sul riuso la proposta di regolamento per limitare la produzione degli imballaggi presentata il 30 novembre dalla Commissione Europea. Una proposta che tuttavia non convince tutti, in particolare le aziende e le associazioni nell’industria del packaging. Andiamo a scoprire cosa prevede la misura che l’Unione Europea vuole portare avanti.

Imballaggi monouso: cosa propone l’Unione Europea?

Lo scopo della proposta presentata è quello di ridurre la produzione di rifiuti di imballaggio che negli ultimi anni sono cresciuti invece di diminuire. Muovendosi in questa direzione si può ipotizzare che entro il 2040 sia possibile un taglio del 15 per cento pro-capite dei rifiuti di imballaggio per ogni Paese dell’Unione Europea rispetto ai livelli del 2018.
Per raggiungere l’obiettivo entro il 2040 l’80 per cento delle vendite di bevande da asporto dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili o usando i contenitori dei clienti. Sarà anche necessaria una certa standardizzazione dei formati degli imballaggi e una chiara etichettatura degli imballaggi riutilizzabili. Il mondo del packaging dovrà necessariamente puntare sul riuso e sul vuoto a rendere, introducendo entro il 2028 meccanismi di cauzione-rimborso per le bottiglie di plastica e per le lattine di alluminio.
Imballaggi monouso: quali sono i limiti della proposta

Sarà così, ma al momento Europen, l’associazione che rappresenta più di settanta aziende e associazioni nazionali dell’industria europea degli imballaggi, e che tra i suoi membri conta anche Ferrero, ha espresso le proprie critiche al regolamento che rischia di andare contro gli obiettivi del Green deal, riportando indietro le lancette dell’orologio del riciclo e compromettendo la funzionalità degli imballaggi nel proteggere i prodotti e prevenire i rifiuti.