Impianti fotovoltaici: quanto spazio occupano?

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26/03/2023

Per la predisposizione di un impianto fotovoltaico è necessario rivolgersi a professionisti abilitati, che siano in grado di installare i pannelli e i dispositivi a essi correlati. È però importante comprendere quanto sia lo spazio necessario per questo genere di installazione, in modo da scegliere con consapevolezza sia il tipo di pannelli, sia la potenza dell’impianto. Andiamo a scoprire qual’è il numero perfetto di pannelli solari da installare in base al contesto.

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Nel nostro Paese la gran parte degli impianti fotovoltaici domestici offre fino a 3kW di potenza.

Fotovoltaico: come si installa un impianto?

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È importante capire che maggiore è la potenza prodotta da un impianto fotovoltaico e maggiore sarà anche lo spazio occupato dall’impianto. Esistono poi pannelli solari fotovoltaici che permettono di ottenere più energia in uno spazio inferiore; anche per quanto riguarda la tipologia di pannelli da prediligere è bene chiedere consiglio a un professionista. In linea generale però, giusto per farsi un’idea, un impianto fotovoltaico da 3 kW occupa circa 20-25 metri quadrati di tetto.

Per rispondere a questa domanda è bene tenere conto di alcuni elementi, tra cui lo spazio che si ha a disposizione sulla copertura della casa. È infatti importante che i pannelli siano posizionati in modo da ricevere la maggior quantità di luce solare diretta possibile, senza ombreggiature da parte di alberi o elementi presenti sul tetto, come ad esempio comignoli o antenne.

Quando si decide di installare un impianto è necessario che un esperto faccia un sopralluogo, per valutare gli spazi disponibili. Quindi non è possibile considerare esclusivamente le dimensioni del tetto, si devono valutare le caratteristiche dello stesso, quale ad esempio l’orientamento rispetto al sole. Il singolo cliente può poi chiedere se sia possibile installare un impianto da 6 o da 9 kW, sarà il tecnico a valutare tale possibilità.

Fotovoltaico: i vantaggi per l’ambiente

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Quando si parla di energia elettrica si tende spesso a dichiarare che si tratta di un’energia a basso impatto ambientale. In realtà tale affermazione è discutibile, nel senso che molto dipende dalla fonte da cui si trae l’energia elettrica utilizzata. Nel nostro Paese solo poco meno del 40% dell’energia elettrica prodotta proviene da fonti rinnovabili, tutto il resto deriva da centrali che funzionano grazie all’utilizzo di combustibili fossili.

La crisi del costo del gas ha reso chiaro a tutti che non solo tale metodo di produzione dell’energia elettrica è poco rispettoso dell’ambiente, ma che è anche passibile di varie problematiche, tra cui difficoltà nell’approvvigionamento, che possono aumentarne significativamente i costi. Utilizzare energia elettrica da fonti rinnovabili, come l’eolico o il fotovoltaico, permette invece di ridurre drasticamente la dipendenza dalle fonti fossili e anche la produzione di fumi e di gas serra, che sono liberati nell’atmosfera dalle centrali elettriche che usano combustibili di varia natura.