Incentivi per auto elettriche vincolati al “Made in Europe”: le misure di Francia e Germania

-
30/10/2022

Al Salone di Parigi, Carlos Tavares era stato chiaro nel suggerire all’Unione europea di seguire la stessa strada intrapresa dagli Stati Uniti, dove l’Amministrazione Biden ha varato apposite politiche di promozione delle auto elettriche vincolando l’erogazione degli incentivi all’origine statunitense dei modelli. Andiamo a scoprire quali sono le ultime novità per gli incentivi riguardo le auto elettriche in Europa.

Auto, Elettrica
Autore: andreas160578 / Pixabay

L’invito dell’amministratore delegato di Stellantis sembra sia stato accolto prontamente dal presidente francese Emmanuel Macron, tra i capi di Stato europei più attivi nello spingere la riconversione dell’apparato industriale del suo Paese verso la mobilità elettrica. Macron, infatti, sta cercando di ottenere il sostegno del cancelliere tedesco Olaf Scholz per un nuovo piano che supporti gli sforzi delle Case europee e le aiuti a competere contro i rivali statunitensi e cinesi.

Francia e Germania: gli incentivi per le auto elettriche

Incentivi
Autore: mohamed_hassan / Pixabay

Idee convergenti. Stando a quanto dichiarato da alcuni funzionari governativi, Parigi e Berlino concordano sulla necessità per l’Unione europea di accelerare e rafforzare le iniziative di promozione dell’industria automobilistica del Vecchio continente. Non solo, Macron ha rivelato, in un’intervista all’emittente televisiva France 2, di averne discusso con Scholz durante il loro ultimo incontro a Parigi: entrambi i leader si sono trovati d’accordo sull’ipotesi di assicurare che eventuali incentivi all’acquisto siano riservati solo ad auto prodotte in Europa, sulla falsariga di quanto deciso da Biden.

Il presidente Macron spiega:

“Ci sono Cina e Stati Uniti che proteggono la loro industria, mentre l’Europa rimane aperta a tutti. Dobbiamo cambiare”

Come rilanciare l’industria automobilistica

Industria, Automobili
Autore: Life-Of-Pix / Pixabay

La pandemia del coronavirus e le sue conseguenze sulle filiere globali hanno messo a nudo la dipendenza dell’Europa dalle forniture estere e la Commissione europea ha ammorbidito le normative sugli aiuti statali al punto da arrivare a fornire il suo sostegno a iniziative nazionali di difesa di imprese industriali dalla concorrenza estera, in particolare in caso di operazioni di acquisizione di realtà attive in ambiti strategici. A ogni modo, Macron, anche con l’appoggio tedesco, rischia di affrontare una strada irta di ostacoli per rilanciare la sua idea di un “Buy European Act”: oltre a rinegoziare diversi accordi di libero scambio, dovrebbe convincere Bruxelles ad aggiornare non poche normative oppure chiedere delle modifiche agli attuali regolamenti dell’Organizzazione mondiale del commercio. Inoltre, c’è sempre il rischio di uno scontro con tanti altri Paesi, che sarebbero spinti a reagire con dazi o altre ritorsioni commerciali.