Innovazione fotovoltaico: le celle solari fatte con la polvere lunare
Il 25 luglio, la NASA ha assegnato un contratto da 35 milioni di dollari alla società Blue Origin per sviluppare un’innovativa tecnologia: la produzione di celle solari utilizzando polvere lunare. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.

Fotovoltaico lunare: la nuova tecnologia
La tecnologia, denominata “Blue Alchemist,” utilizza una forma simulata di regolite lunare, creata sulla Terra per imitare il materiale reale dal punto di vista chimico e minerale. Il processo prevede il riscaldamento della regolite a 1.600 °C per fondere il materiale e rimuovere ferro, silicio e alluminio tramite elettrolisi. Come sottoprodotto, viene rilasciato ossigeno.
Blue Origin ha spiegato che il loro processo di purificazione del silicio, utilizzato per creare le celle solari, raggiunge un livello di purezza superiore al 99,999%, essenziale per garantire l’efficienza delle celle. A differenza dei metodi di purificazione tradizionali che richiedono sostanze chimiche tossiche ed esplosive, il processo di Blue Alchemist utilizza solo luce solare e silicio del loro reattore.
Le sfide e le opportunità per il futuro

La NASA ritiene che tecnologie come Blue Alchemist siano cruciali per diventare soluzioni commerciali praticabili e, di conseguenza, ha investito in questo progetto. Entro il 2026, si prevede una dimostrazione di funzionamento autonomo della tecnologia in un ambiente simulato lunare.
Il vicepresidente del Capabilities Directorate of Space Systems Development, Pat Remias, ha dichiarato che sfruttare le risorse spaziali a beneficio della Terra è una parte essenziale della missione di Blue Origin, e sono grati di ricevere questo investimento dalla NASA per far progredire la loro innovazione. Il loro obiettivo è quello di tornare sulla Luna e “vivere dei frutti della terra” attraverso l’utilizzo delle risorse spaziali disponibili.