Inquinamento luminoso: il problema dei satelliti

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27/03/2023

In una serie di interventi su Nature Astronomy, decine di astronomi denunciano l’impatto delle mega-costellazioni di satelliti Starlink sul cielo notturno. E’ stato proposto di mettere al bando questa problematica per riuscire a decongestionare la bassa orbita terrestre.

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Le mega costellazioni di satelliti sono una minaccia globale senza precedenti per la natura.

Satelliti: qual’è il problema per la natura?

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Viaggiano nell’orbita terrestre bassa, tra i 300 e i 1000 km di altezza e stravolgono il cielo notturno. I satelliti inoltre impediscono agli astronomi di lavorare. È proprio da questa categoria che arriva l’appello, pubblicato su Nature Astronomy, a prendere decisioni drastiche contro l’inquinamento luminoso dei satelliti.

Il dito è puntato contro Elon Musk e il suo Starlink. Un sistema di migliaia di micro-satelliti che stazionano a orbite intorno ai 550 km e permettono di accedere a internet anche da luoghi non serviti da connessioni via cavo. Lo usano i soldati ucraini al fronte così come i criminali che gestiscono miniere illegali in Amazzonia. Dal 2019, quando Musk ha messo in orbita i primi satelliti, il numero totale di oggetti di origine umana nello spazio è raddoppiato.

Inquinamento luminoso: come risolvere la situazione?

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Gli scienziati, nello studio, scrivono:

“L’illuminazione diretta da parte della luce solare di satelliti funzionanti, satelliti guasti, resti di hardware di lancio e frammenti di detriti (collettivamente “oggetti spaziali”) li rende visibili come strisce o scie nelle immagini astronomiche ottiche e all’infrarosso, che possono compromettere i dati scientifici”, scrivono gli scienziati.

In prospettiva, il problema principale sono i detriti spaziali. L’orbita dove si trovano i satelliti Starlink già congestionata e i lanci programmati aumentano esponenzialmente il rischio di collisioni. A metà 2022 i frammenti più grandi di 10 cm erano già oltre 36mila. Quelli più piccoli, probabilmente, circa 1 milione.

I ricercatori, nello studio su Nature Astronomy, spiegano:

“Poiché non è troppo tardi per fermarlo, noi scienziati e prima di tutto i cittadini dovremmo agire per fermare questo attacco, dall’alto con i satelliti e dal basso con la luce artificiale notturna (Alan), alla notte naturale e al patrimonio culturale immateriale dei cieli stellati dell’umanità”.

Questi propongono di bandire le mega-costellazioni per limitare l’inquinamento luminoso dei satelliti.